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Per le pazienti affette da orticaria cronica non mancano i timori riguardo alle possibili controindicazioni delle terapie in caso di gravidanza, ma un recente studio ne ribadisce la sicurezza.

Lo studio

Lo studio, pubblicato sul Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology, esprime in particolare un parere positivo sul trattamento a base di antistaminici di seconda generazione, che può essere somministrato nel corso di ogni fase della gravidanza. Sono state valutate 288 donne con orticaria cronica spontanea o inducibile provenienti da 13 Paesi diversi, con una durata media della malattia di 84,9 mesi. La valutazione della gravità dei sintomi prima della gravidanza da parte delle pazienti è stata espressa nel 35,7% dei casi come lieve, nel 34,2% come moderata e nel 29,7% come grave. Orticaria, quello che i pazienti non dicono | Alleati per la Salute

La prima parte di PREG-CU, questo il nome dello studio internazionale e multicentrico condotto da UCARE, Urticaria Centers of Reference and Excellence network, era stata pubblicata nel 2021 e aveva riscontrato un miglioramento della malattia in circa la metà delle pazienti proprio durante la gravidanza.

Fattori di rischio per peggioramento orticaria

Nel corso dell’indagine, alcune pazienti hanno sperimentato una riacutizzazione della malattia, soprattutto nelle fasi iniziali e finali della gravidanza, e in un caso la comparsa di angioedema. Un’analisi più approfondita ha messo in luce i fattori di rischio per un peggioramento dell’orticaria durante la gravidanza, ovvero:

  • un decorso lieve della malattia e l’assenza di angioedema prima della gravidanza;
  • il mancato trattamento prima della gravidanza;
  • la presenza di orticaria cronica inducibile;
  • il peggioramento dell’orticaria nel corso di una gravidanza precedente;
  • lo stress durante la gravidanza.

Conclusioni dello studio

I nuovi dati presentati all’interno dello studio PREG-CU confermano la sicurezza di una terapia con antistaminici H1 di seconda generazione, a prescindere dal trimestre in cui vengono assunti. Per quanto riguarda i tassi di nascite pretermine e di problemi di salute dei neonati, gli esiti risultano simili a quelli della popolazione generale. Le eventuali problematiche durante la gravidanza o il parto non appaiono collegate alle terapie assunte durante la gravidanza.

Queste evidenze hanno spinto i ricercatori a ribadire l’importanza della continuità terapeutica anche in gravidanza e del rispetto delle dosi adeguate a mantenere il controllo dei sintomi.

Anticorpi monoclonali: utilizzo in gravidanza

Oltre all’uso di antistaminici, un altro studio, basato su un campione ancora limitato di donne incinte in trattamento per asma con alcuni anticorpi monoclonali prescritti anche per la gestione dell’orticaria, ne ha valutato l’utilizzo in questa situazione. Gli esiti della ricerca non hanno evidenziato casi di tossicità malformativa o feto/neonatale, inducendo a concludere che, se clinicamente necessario, si può considerare la somministrazione di questo tipo di trattamento durante la gravidanza.

16/02/2023

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