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È noto a tutti: le malattie cardiovascolari a oggi rappresentano ancora la principale causa di morte in Italia e nel mondo: secondo vari studi, nel loro complesso, sono responsabili di una percentuale di decessi che può addirittura superare il 40 per cento delle morti totali. Insieme alle malattie oncologiche, infatti, cardiopatie, ictus, ischemie rappresentano i principali "big killer" delle società occidentali.

Le malattia cardiovascolare aterosclerotica

Alla base di molti di questi decessi da patologie cardiovascolari è una condizione non sempre ben compresa dal pubblico: l'aterosclerosi.

Si tratta di una malattia vascolare cronica e progressiva, che si manifesta con l'indurimento e la perdita di elasticità delle pareti delle arterie. Ciò è dovuto alla formazione di placche costituite dai lipidi (grassi) presenti nel sangue, in particolare il colesterolo. Con il tempo le placche diventano sempre più grandi fino a subire un processo di calcificazione, portando ad una progressiva occlusione del vaso.

Inizialmente l'aterosclerosi può non dare sintomi, ma con il tempo può dar luogo a molte patologie cardiovascolari. Tra queste ci sono:

- coronaropatie;

- infarto;

- ictus;

- aneurismi;

- ischemie;

- disturbi vascolari periferici.

I fattori di rischio controllabili

I fattori di rischio dell'aterosclerosi sono principalmente legati agli stili di vita e, come ben noto, a livelli fuori controllo di colesterolo LDL (“cattivo”) nel sangue. La dislipidemia, cioè un'eccessiva concentrazione di lipidi nel sangue, resta il fattore decisivo per questa malattia, specie quando accompagnata da uno stile di vita improntato a scarsa attività fisica e scorretta alimentazione, fumo, ipertensione e diabete, collegato a diversi dei fattori citati e alla sindrome metabolica.

Non è quindi un caso che in Europa e nei Paesi sviluppati, dove sedentarietà e alimentazione eccessiva rappresentano un'emergenza sociale, l'aterosclerosi sia una condizione così diffusa.

Occhio ai sintomi ma soprattutto alla prevenzione

Accanto però ai fattori di rischio modificabili ne esistono anche di non modificabili:

- Età avanzata;

- Sesso maschile;

- Storia familiare di aterosclerosi o patologie cardiovascolari.

Ciò implica che gli uomini over 65 e coloro che hanno familiarità debbano prestare ancora maggior attenzione. Generalmente l’aterosclerosi è asintomatica e non mostra segni di sé fino a quando a causa della presenza di placche significative che portano alla occlusione delle arterie si verificano eventi sintomatici come dolore al torace oppure, qualora il danno riguardi le arterie cerebrali, intorpidimento, debolezza improvvisa agli arti o difficoltà di parola.

È dunque fondamentale la prevenzione, sin da giovani, basata su un'alimentazione corretta con una riduzione dei grassi, sull'astensione dal fumo e su un'attività fisica adeguata: è già dai quarant'anni, se non prima, che si pongono le basi per una buona salute delle arterie.

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Fattori di rischio e pratiche di prevenzione per l'aterosclerosi

Cos'è l'aterosclerosi e quali sono i fattori di rischio modificabili e non che predispongono a questa pericolosa condizione, che è alla base di numerose patologie cardiovascolari.

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