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Viaggiare può aumentare il rischio di entrare in contatto con malattie potenzialmente pericolose come l’epatite A ed è quindi fondamentale conoscere le modalità di trasmissione, i sintomi tipici e le precauzioni più efficaci per evitare di contrarla.

L'epatite A è un'infezione epatica causata dal virus HAV che determina un’infiammazione epatica e può arrivare a compromettere le funzioni dell’organo. La malattia viene trasmessa per via orale attraverso l'ingestione di acqua o cibo contaminati, o dal contatto con altre persone infette.

Nella maggior parte dei casi il decorso è benigno, tanto da non richiedere specifici trattamenti, ma a volte comporta invece gravi conseguenze, soprattutto se a essere colpiti sono soggetti anziani o con altri problemi di salute, che possono sviluppare forme di epatiti fulminanti caratterizzate da severa insufficienza epatica ed esito spesso letale.

Contagio e sintomi

La trasmissione del virus dell’epatite avviene perlopiù attraverso contatti anche minimi con feci contaminate, quindi il rischio aumenta in paesi con scarse condizioni igienico-sanitarie, dove la malattia è di frequente endemica. Le modalità più diffuse di contagio sono:
- manipolazione di cibo da parte di persone infettate;
- contaminazione dell'acqua;
- ingestione di frutti di mare o pesce contaminato.

I sintomi compaiono dopo un periodo di incubazione, lungo alcune settimane, ma già prima è possibile trasmettere la malattia. I sintomi principali, che possono durare fino a 10 settimane, sono:
- affaticamento;
- inappetenza;
- nausea e vomito;
- dolori addominali;
- ingiallimento di occhi e pelle (ittero);
- urine di colore scuro;
- febbre leggera e dolori muscolari.

In alcuni casi, soprattutto infantili, l’epatite A è asintomatica.

Cure e precauzioni

Non esiste una vera cura per l’epatite A, che come detto di solito si risolve in maniera positiva naturalmente. Viene consigliato molto riposo e pasti ridotti e più frequenti, oltre che di evitare l’alcool per non affaticare ulteriormente il fegato. Se ci si reca in Paesi a rischio, a livello precauzionale è importante curare la propria igiene lavandosi spesso le mani, soprattutto dopo essere stati in bagno e prima di toccare il cibo. Bisogna prestare attenzione anche all’acqua che si usa per lavarsi i denti, a frutta e verdura, da consumare sempre sbucciate, e a non aggiungere cubetti di ghiaccio alle bevande.

La prevenzione migliore resta comunque la vaccinazione, che deve essere eseguita con un po’ in anticipo rispetto alla data di partenza perché la protezione viene raggiunta dopo circa 15 giorni dall’inoculazione. Per prolungarne l’effetto, è possibile optare per una seconda dose dopo 6/12 mesi dalla prima: in questo modo si ottiene una copertura che dura anche fino a vent'anni. Per non correre rischi inutili, è meglio valutare con attenzione la meta di viaggio e la sua situazione a livello sanitario, consultando indicazioni e aggiornamenti sul sito del Ministero della salute, in modo da godersi in pieno la vacanza in tutta sicurezza.

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Epatite A

Quando è meglio vaccinarsi contro l'Epatite A

Prima di intraprendere un viaggio, è importante informarsi sui rischi relativi all'epatite A e sull'eventualità di effettuare la vaccinazione.

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