L’11 febbraio ricorre la Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza, stabilita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015 e patrocinata dall’UNESCO, che ha lo scopo di favorire la piena parità di genere nelle scienze e superare pregiudizi e ostacoli, dando libero accesso a donne e ragazze al mondo della ricerca.
Continua, infatti, a essere presente nella società un significativo divario di genere rispetto alla partecipazione femminile nelle discipline STEM e le donne scienziate sono ancora oggi una minoranza. Secondo il Global Gender Gap Report 2022 ci vorranno ben 132 anni per arrivare alla parità di genere nel mondo nel settore della ricerca scientifica. Sui 145 paesi presi in esame dal report internazionale, l'Italia è al 63° posto. Il quadro non è per nulla incoraggiante considerando, ad esempio, l’area di ingegneria (6,6% donne contro il 24,6% uomini) e dell'Ict (1,7% le donne contro l’8,2% degli uomini).
Inoltre, secondo un sondaggio Shetech e Idem, il 69% delle donne intervistate che lavora nell'ambito tecnologico ritiene essere più complicato per loro raggiungere i traguardi di lavoro, mentre l'86% è convinta di essere pagata meno dei colleghi maschi. Per quanto riguarda le possibilità di carriera, l'84% delle donne coinvolte nell’indagine crede che un uomo abbia più probabilità di essere promosso e il 67% pensa che in fase di assunzione tra un uomo e una donna con le stesse caratteristiche la scelta ricada su un uomo.
Diventa quindi prioritario lavorare sulla diffusione di una diversa sensibilità, all’insegna dell’inclusione, e sulla formazione in ambito scientifico e laboratoriale che coinvolga attivamente anche la popolazione femminile, mettendo direttamente a contatto il mondo accademico con quello imprenditoriale.
09/02/2023
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