Il trapianto di cornea, detto anche cheratoplastica, è un intervento di microchirurgia che consiste nella sostituzione della cornea malata o di una sua parte con quella prelevata da un donatore selezionato, e proveniente da apposite Banche delle Cornee che certificano la qualità del tessuto inviato.
Laddove non sia possibile intervenire con terapie meno invasive, il trapianto è necessario quando la cornea:
- perde trasparenza e diventa opaca, compromettendo seriamente la vista;
- è deformata, a seguito di infezioni o incidenti;
- rischia di perforarsi.
Rispetto al passato, oggi è possibile sostituire soltanto la parte di tessuto malato, lasciando intatti i rimanenti strati della cornea.
In cosa consiste l’intervento?
Il trapianto di cornea avviene in anestesia locale o generale e non è necessario che donatore e ricevente siano compatibili. Il successo dell’intervento e l’assenza di complicanze dipende dal tipo e dal grado di evoluzione della patologia. Dopo l’operazione, l’occhio interessato può risultare arrossato e dolente; altri possibili effetti sono sensazioni di corpo estraneo, bruciore, fastidio, lacrimazione, fluttuazioni visive, aloni, che si andranno via via attenuando. Il rischio di infezione è molto alto, e lo si elimina con un’appropriata igiene personale e oculare. Il rischio di rigetto si riduce fortemente trascorsi i cinque anni dall’intervento.
La degenza post-operatoria, in assenza di complicanze, varia da uno a tre giorni.
I controlli post-operatori
Sono fondamentali per non compromettere l’esito dell’intervento stesso, ed è necessario ripeterli per lungo tempo. La sutura viene rimossa a circa un anno e mezzo dall'operazione, in seguito alla quale il riassestamento della cornea può causare la comparsa di difetti visivi quali astigmatismo, miopia o ipermetropia non prevedibili.
L'attecchimento e la vitalità della cornea trapiantata, la sua trasparenza, la presenza di astigmatismo residuo e le condizioni di salute degli altri distretti dell'occhio operato (come retina e cristallino) sono le variabili che possono determinare la buona riuscita o meno dell’intervento. Per riscontrare un miglioramento della vista occorrono comunque diverse settimane.
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