Il glaucoma è una malattia dell’occhio che consiste in un danno cronico e progressivo del nervo ottico causato generalmente da un aumento della pressione intraoculare. È una patologia molto seria che può causare gravi disturbi alla vista e in alcuni casi può portare alla cecità. Si manifesta con la perdita della visione periferica fino ad arrivare a coinvolgere anche le porzioni centrali del campo visivo.
L’elevata pressione oculare non è l’unica causa di glaucoma. In casi più limitati, il danno al nervo ottico è imputabile a una riduzione dell'apporto di sangue al nervo stesso. Il glaucoma può anche essere congenito.
Come si diagnostica?
Per diagnosticare un glaucoma è necessario sottoporsi a vari esami, quali:
- tonometria, per misurare la pressione intraoculare;
- pachimetria, per misurare lo spessore della cornea;
- gonioscopia, per distinguere tra i vati tipi di glaucoma;
- studio del campo visivo, per valutare la sensibilità della retina;
- tomografia ottica a luce coerente (OCT) delle fibre nervose peripapillari o del segmento anteriore e della bozza filtrante, per verificare lo spessore delle fibre nervose
intorno al nervo ottico;
- perimetria computerizzata FDT (frequency doubling technology), per valutare eventuali alterazioni o deficit del campo visivo.
Come si previene?
Poiché l’aumento della pressione oculare alla base del glaucoma non provoca sintomi particolari, è bene sottoporsi a controlli preventivi della vista con cadenza regolare, in particolar modo dopo i 40 anni.
I soggetti più predisposti al glaucoma sono:
- soggetti che abbiano un malato di glaucoma in famiglia;
- soggetti con uno spessore corneale ridotto;
- soggetti con un disco ottico alterato nella sua anatomia;
- soggetti con difetti del campo visivo;
- soggeti con elevata miopia, diabetici o con ipertensione sistemica.
Come si cura?
Il glaucoma può essere trattato con terapia medica (colliri), con intervento chirurgico o con il laser. Tuttavia, è bene sapere che le aree visive perdute per il danneggiamento del nervo ottico non sono recuperabili in nessun modo. Le terapie sono quindi di tipo conservativo e mirano a evitare ulteriori danni alla vista.
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