L’ipertiroidismo è una condizione che si manifesta quando la ghiandola della tiroide funziona in eccesso, rilasciando nell’organismo troppo ormone tiroideo, fondamentale per la nostra salute perché regola numerose funzioni del metabolismo, tra cui lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo. Questa malattia endocrina è la più diffusa, dopo il diabete mellito. Esistono diverse forme di ipertiroidismo: il gozzo tossico diffuso (morbo di Flajani-Basedow-Graves), sostenuto dalla presenza di anticorpi stimolanti diretti contro il recettore della tireotropina (TSH); il gozzo multinodulare tossico; il nodulo autonomo (adenoma di Plummer); la tireotossicosi da eccesso di iodio.
In Italia, secondo la Società Italiana di Endocrinologia, sono più di 6 milioni le persone affette da problemi legati a questa fondamentale ghiandola, oltre il 15 per cento dei quali è rappresentato dalla popolazione anziana. L’ipertiroidismo si manifesta nel 2-3 per cento della popolazione nelle forme più lievi, e nel 5-6 per cento delle persone in età avanzata, con una frequenza più elevata nelle aree con carenza di iodio.
Quali sono i sintomi?
I principali sintomi associabili all’ipertiroidismo includono:
- dimagrimento;
- aumento dell’appetito;
- insonnia;
- presenza di un gozzo o di un nodulo;
- tremori;
- tachicardia;
- diarrea;
- febbre alta;
- sudorazione eccessiva, anche di notte;
- irritabilità;
- debolezza muscolare.
Quali sono le cause?
Le cause dell’ipertiroidismo sono diverse. Tra queste, l’eccessiva produzione di ormoni tiroidei. Tale condizione è dovuta principalmente a ipersecrezione di tiroxina (T4) e triiodotironina (T3) da parte della tiroide o a un iperfunzionamento dei noduli tiroidei. L’ipertiroidismo può essere causato anche da altri fattori: il morbo di Basedow, una inappropriata secrezione di TSH, tumori ovarici, un gozzo, un nodulo iperfunzionante, una assunzione eccessiva di ormone tiroideo, prodotti iodati (colluttori, antisettici, sale iodato) e alcuni farmaci per la cura delle aritmie cardiache.
Come si diagnostica
La diagnosi si basa sulla visita medica effettuata dallo specialista endocrinologo e sui test di funzionalità della tiroide. Per confermare che si tratti di ipertiroidismo vengono eseguiti il dosaggio dell’ormone tireostimolante, gli esami ematochimici (TSH, FT3, FT4 e anticorpi TPO, TRAb), l’ecografia alla tiroide (per rilevare l’eventuale presenza di noduli) e la scintigrafia.
I fattori di rischio
Per il corretto funzionamento della tiroide è essenziale lo iodio, la cui carenza può causare gozzo (aumento di volume della tiroide) e gravi disordini neuro-cognitivi.
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