La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che attacca il sistema nervoso centrale. È causata dalla presenza di lesioni lungo le fibre nervose. In queste aree avviene una perdita di mielina, cioè la sostanza che le riveste e isola. Questo processo, detto di demielinizzazione, porta alla formazione di placche che possono evolvere sino alla formazione di vere e proprie cicatrici. Queste lesioni causano danni al sistema nervoso, differenti in funzione dei nervi colpiti. La sclerosi multipla è per lo più diagnosticata tra i 20 e i 40 anni, in maggioranza nelle donne con un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini. Affligge 2,5 milioni di persone nel mondo, 700mila in Europa e 126mila solo in Italia.
I sintomi
Caratteristica della malattia è la coesistenza di più sintomi di diverso tipo in funzione dei nervi colpiti. I disturbi comprendono, a solo titolo di esempio:
- calo rapido della vista o suo sdoppiamento
- paresi
- parestesie (perdita di sensibilità)
- deficit dell'equilibrio
- difficoltà motorie
- debolezza e stanchezza
- disturbi cognitivi
- disturbi urinari
- disturbi del linguaggio
- difficoltà a deglutire.
Nelle prime fasi della malattia la regressione di segni e sintomi è pressoché completa, ma con il tempo questi persistono più a lungo conducendo, senza trattamento, a invalidità.
Cause e diagnosi
La sclerosi multipla è una patologia autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca la mielina portando a una sua progressiva distruzione. La diagnosi è condotta sulla base dei sintomi riportati dal paziente, dei segni rilevabili nel corso della visita neurologica generale e in funzione delle lesioni rilevate durante la risonanza magnetica. Altre indagini di supporto sono eseguite per valutare la patologia e il suo decorso, ad esempio l'esame del liquido cerebrospinale mediante puntura lombare.
Le terapie e il controllo della malattia
Nel corso degli anni le terapie delle sclerosi multipla si sono notevolmente evolute. A oggi il rischio di invalidità per un paziente neodiagnosticato si è ridotto notevolmente. Accanto ai farmaci tradizionali si sono affiancate infatti numerose terapie biotecnologiche in grado di controllare la progressione della malattia e di consentire ai pazienti una qualità di vita in alcuni casi pressoché normale.
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