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Il compito del divulgatore e i ritardi italiani

La divulgazione scientifica è un terreno molto ampio, che comprende il contributo di figure diverse che hanno come obiettivo la diffusione della comprensione di tematiche specifiche di cui si ha competenza, grazie a metodologie e lessico che le rendano fruibili a un largo pubblico.

La capacità di comunicare e di divulgare, riuscendo a coinvolgere persone che non hanno lo stesso livello di competenze del settore, è un compito complesso e delicato. Un buon divulgatore deve da un lato padroneggiare la materia e dall’altro riuscire a immedesimarsi nell’ascoltatore e adattare la propria esposizione, scritta od orale, al pubblico e alle sue capacità, sollecitandone interesse e curiosità.

In Italia c’è particolarmente bisogno del contributo di divulgatori competenti che possano invogliare le giovani generazioni a intraprendere studi scientifici e aiutare a colmare significative carenze in ambito di ricerca. All’interno delle Università come numero di ricercatori nelle diverse discipline l’Italia si colloca infatti solo al 28° posto, mentre occupa la 24° posizione in relazione alla percentuale sul totale di ricercatori con età inferiore ai 40 anni (dati Observa-Annuario di Scienza, Tecnologia e Società 2021).

I mezzi di divulgazione tradizionali

Fino a non troppo tempo fa, la divulgazione passava in buona parte dalla parola scritta, soprattutto tramite riviste ed enciclopedie. Il pubblico che ne godeva era però piuttosto ristretto e spesso di livello socioeconomico abbastanza elevato, che aveva la disponibilità per affrontarne le spese ed era dotato di un interesse già marcato, magari ispirato dal contesto familiare. In alcune circostanze, a scarsità di mezzi si compensava con una consapevolezza del valore dell’istruzione e della cultura, che fungeva da stimolo per sobbarcarsi, per esempio, le lunghe rate di una enciclopedia.

Ruolo sempre più importante nell’allargare l’utenza ha cominciato a essere svolto dalla televisione, che dopo i fasti in ambito grammaticale degli anni ‘60 con il programma del maestro Manzi “Non è mai troppo tardi”, che ha insegnato la lingua italiana a una larga fetta di popolazione ancora analfabeta o quasi, la divulgazione si è accostata alla scienza con Piero Angela e il suo Quark.

Figura simbolo della divulgazione scientifica in Italia, Piero Angela è riuscito ad appassionare generazioni diverse con un approccio chiaro e comprensibile, senza rinunciare a trattare temi complessi in maniera accurata. Un passaggio importante, che ha permesso di avvicinare il mondo della scienza a quello della società, costituita da persone che se stimolate dimostrano interesse e passione per tante tematiche, spaziando, ad esempio, tra l’origine della Terra, il funzionamento del corpo e la vita degli animali.

Un nuovo mezzo per divulgare: internet

A rivoluzionare il mondo della comunicazione è arrivato internet, strumento dalle enormi potenzialità che permette di raggiungere un numero sempre più elevato di persone e di coinvolgerle attraverso l’uso di canali differenti, utilizzati in buona parte da un'utenza giovane. I tempi di diffusione di notizie e contenuti sono ridotti e lo spazio fra divulgatore e utenza si accorcia, grazie alla facilità con cui si può esprimere gradimento o insoddisfazione. L’interazione è più semplice e la pubblicazione di testi, podcast o video molto veloce.

Wikipedia, emblema di un’informazione libera, gratuita e accessibile a tutti, rappresenta un’enciclopedia 2.0 che racchiude informazioni, più o meno affidabili, su ogni argomento.

Il web offre di tutto e consente di accedere a video su YouTube realizzati da esperti divulgatori scientifici, che illustrano per esempio i progressi della ricerca in ambito di medicina, astrofisica o biologia. Per attuare una divulgazione efficace, spesso vengono utilizzati canali differenti, in un gioco di incastri proficuo che permette sia un maggior approfondimento della trattazione che una sua ulteriore diffusione.

Un esempio è quello di Dario Bressanini, chimico fisico teorico, nonché ricercatore e docente universitario, che da un blog su Il Fatto Quotidiano ha ampliato la sua carriera da divulgatore della rete tramite i profili Instagram e Facebook e un canale YouTube. Un'attività molto intensa di pubblicazioni di video sulle scienze e soprattutto sul ruolo della chimica nel mondo dell'alimentazione, di cui tratta nel suo blog Scienza in cucina, presente dal 2007 all’interno della rubrica Le Scienze Blog de LaRepubblica.

Fra i tanti canali Youtube a carattere scientifico rientra Entropy for Life, nato nel 2018 grazie a Giacomo Moro Mauretto per diffondere contenuti di qualità in ambito biologico.

La scienza si diffonde anche così, dimostrando un’attenzione ai mezzi più attuali ed efficaci per incontrare un pubblico sempre più giovane, con la creazione di veri e propri influencer scientifici che riescono a conquistare grandi numeri di follower ed elevato gradimento.

Pregi e limiti della divulgazione sul web

Senza dubbio, chi è in grado di usare in maniera adeguata blog, siti e social network e di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dal mondo virtuale può portare avanti un’opera utile e importante di divulgazione scientifica, che esce da circoli ristretti e mondo universitario per parlare a un pubblico ampio, intercettando anche i giovani, particolarmente attratti da questo tipo di comunicazione.

Il rischio, sempre più reale e presente, è il fenomeno di fake news e contenuti approssimativi o inesatti, che sono realizzati spesso da persone che non nutrono un sincero interesse per la divulgazione, ma che desiderano cavalcare l’onda e incrementare follower tramite pubblicazione continua di materiali sui propri canali. Inoltre, in alcuni casi prendono piede atteggiamenti dichiaratamente antiscientifici, che fanno breccia nell’ignoranza e nelle paure degli utenti per seminare dubbi e alimentare polemiche. Queste azioni possono determinare pesanti conseguenze sulla società, soprattutto in ambito di salute pubblica, ostacolando la diffusione di conoscenze su tematiche essenziali come la prevenzione delle malattie, le terapie disponibili e l’importanza delle vaccinazioni, argomento di grande attualità.

Facendo le dovute distinzioni, internet rimane un mezzo molto utile per divulgare la scienza su larga scala e farsi ascoltare dai giovani. È importante, da fruitore di contenuti, prestare sempre attenzione a ciò che si legge e alla fonte di notizie e informazioni, in modo da selezionare canali ed esperti affidabili, in grado di offrire strumenti efficaci per comprendere e interpretare la realtà.

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