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La malattia di Huntington è una grave e rara condizione genetica neurodegenerativa che colpisce la coordinazione dei movimenti e porta a un inarrestabile declino neurologico. La patologia attacca principalmente il sistema nervoso centrale causando la degenerazione di neuroni situati in specifiche aree cerebrali (striato e corteccia) e una generale atrofia del cervello. La malattia fa il suo esordio intorno ai 40-50 anni, con la stessa frequenza negli uomini e nelle donne. Chi ne è affetto manifesta movimenti continui e scoordinati, disturbi cognitivi e del comportamento.  Attualmente la malattia di Huntington ha una prevalenza di circa 3-7 casi per 100.000 abitanti. In Italia, si stima che la malattia interessi circa 6-7.000 persone, mentre gli individui attualmente a rischio di ammalarsi, ma che non manifestano ancora i disturbi, sarebbero 30-40.000. Il gene responsabile della patologia si trova sul cromosoma 4. La malattia di Huntington mette in grande difficoltà i rapporti interpersonali del paziente ed ha un forte impatto anche sui suoi familiari: è doloroso vedere il deteriorarsi della mente di una persona cara e come le normali azioni quotidiane, vestirsi e mangiare, possano diventare frustranti e faticose.

Sintomi e cause

La malattia peggiora nel corso di 10-25 anni dal momento in cui appaiono i primi sintomi, che sono:

  • disturbi della personalità
  • sbalzi d'umore
  • comportamento insolito
  • mancanza di emozioni e di empatia
  • aggressività e eccitazione
  • depressione e apatia
  • difficoltà di concentrazione
  • irritabilità
  • scarsa cura di sé
  • tic
  • spasmi
  • smorfie facciali
  • rigidità muscolare
  • perdita di peso
  • problemi del linguaggio

Quando la malattia colpisce i giovani di età inferiore ai 20 anni (accade raramente) si manifesta con questi segni:

  • scarso  rendimento scolastico
  • cambiamenti nella scrittura a mano
  • movimenti rigidi
  • tremori o contrazioni muscolari 
  • convulsioni

La morte avviene di solito per una causa secondaria, come la polmonite o un’altra infezione.

Diagnosi

La patologia al suo esordio presenta sintomi impercettibili, di conseguenza accertare che si  tratti di Huntington non è facile. Tuttavia, può essere di aiuto per lo specialista neurologo conoscere la storia familiare del paziente. Nel caso il paziente con una diagnosi sospetta di Huntngton abbia  parenti con problemi mentali o disturbi neurologici, deve comunicarlo al medico. Per la diagnosi, oltre alla vista neurologica, vengono eseguiti: test genetici, tomografia computerizzata, risonanza magnetica per immagini.

Gestione della malattia

Non c'è cura per la malattia di Huntington e la sua evoluzione nel tempo non può essere invertita né rallentata. Tuttavia, è possibile gestire tale condizione con: logopedia, fisioterapia, terapia occupazionale, attività fisica regolare. Fondamentale per migliorare la qualità della vita del paziente, l’uso di alcuni farmaci, tra cui gli antipsicotici e gli antidepressivi, qualora sia presente la depressione, e i farmaci che controllano i disturbi del movimento.

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