La pratica meditativa della mindfulness come alleata per affrontare alcuni tipi di mal di testa. È la via che sta sperimentando l'Irccs Istituto neurologico Besta di Milano. E i dati preliminari di un progetto in corso sembrano suggerire che questa pratica, associata alle tradizionali terapie farmacologiche o in sostituzione delle stesse, "può dare benefici significativi dal punto di vista clinico su pazienti adulti e adolescenti affetti da emicrania cronica, algie facciali, emicrania senz’aura ad alta frequenza e da cefalee di tipo tensivo".
"Stiamo svolgendo uno studio su 180 pazienti particolarmente difficili, con diagnosi di emicrania cronica e medication overuse (eccessivo uso di sintomatici): il ministero della Salute ha accettato il progetto di ricerca finalizzata dedicato a questi pazienti - spiega Licia Grazzi, responsabile del Centro Cefalee del Besta - Grazie alle sedute i pazienti ora riescono a mantenere il vantaggio clinico ottenuto dopo il ciclo di disintossicazione e con terapia farmacologica di profilassi e hanno imparato a gestire più adeguatamente l’uso di farmaci sintomatici. Abbiamo superato il primo step anche di uno studio multicentrico che utilizza la mindfulness su pazienti in età pediatrico-adolescenziale dove cerchiamo di usare trattamenti farmacologici il meno possibile".
L'esperta applica, in via sperimentale, la mindfulness ora in modalità online dopo la situazione emergenziale dovuta alla pandemia da Covid. Nell'Irccs milanese sono oggi sono in corso diversi studi: del primo i risultati sono in fase di pubblicazione e stanno dimostrano gli effettivi positivi su diverse categorie di pazienti. Ma l’interesse sull’applicazione della mindfulness è sempre più alto da parte della comunità scientifica, tanto che la rivista Jama, di recente, ha dedicato all’argomento un intero editoriale.
"Questo trattamento - prosegue la neurologa - è utile anche per chi convive con il dolore e deve ridimensionare l’uso dei trattamenti farmacologici cercando di usare i farmaci in modo più adeguato: la mindfulness è una pratica di meditazione antichissima, che insegna a prestare attenzione al ‘qui e ora’ e ad ‘accettare tutto quello che arriva in maniera non giudicante e accogliente’. I pazienti possono ‘essere educati alla gestione del dolore e a gestire le situazioni di crisi del dolore”, approfondisce la dottoressa Grazzi, che afferisce alla Neurologia 3 - Neuroalgologia del Besta. I dati preliminari su questa sperimentazione sui piccoli gruppi di pazienti adulti e adolescenti verranno presentati al prossimo congresso della European Academy of Neurology, mentre altri studi pilota proseguono.
13/05/2022
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