La prima colazione anche nei mesi più freddi può essere ogni giorno invitante, rinforzata o golosa, purché sana e rispettosa degli stili di vita. Lo afferma Michelangelo Giampietro, specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Medicina dello Sport. Il nutrizionista ha messo a punto tre proposte di menù per una corretta ed equilibrata prima colazione 'invernale', in base a tre diverse occasioni di consumo o stili di vita: light, rinforzata o golosa.
"Dovendo affrontare le basse temperature invernali – spiega Giampietro - l’organismo deve essere messo nella condizione di produrre calore per compensare il freddo esterno: occorre attivare la termogenesi. Questo meccanismo ha un costo in termini di energia, che produciamo e recuperiamo mangiando. La mattina ci svegliamo dopo 8 ore di digiuno notturno: da qui, la necessità di consumare una buona prima colazione per riequilibrare le scorte e le perdite di liquidi avvenute di notte, anche semplicemente respirando, e garantire un buon livello di glicemia, cioè della concentrazione di glucosio nel sangue. Chi salta la prima colazione rischia, invece, di andare incontro a ipoglicemia accompagnata da spossatezza, scarsa capacità di concentrazione, sudorazione e mal di testa. Di contro, consumare quotidianamente il primo pasto della giornata allieta anche la psiche: condividere, ad esempio, la colazione con chi amiamo ci aiuta ad affrontare meglio la giornata che ci aspetta”.
Ma cosa è meglio mangiare al mattino in inverno? Secondo l’esperto, "ciascuno può scegliere cosa portare in tavola in base alle proprie preferenze: l’importante è che la prima colazione si faccia tutti i giorni. Ovviamente, in inverno, meglio prediligere bevande calde come il latte, da solo o con i cereali, il caffè, l’orzo, il tè, le tisane, ma nessun divieto per una spremuta d’arancia o un centrifugato, meglio se a temperatura ambiente. Via libera anche allo yogurt, o, in alternativa, al latte fermentato: questi alimenti sono utili in quanto agiscono favorevolmente sul microbiota intestinale (la popolazione di batteri presenti nel nostro intestino). D’inverno, non solo le bevande ma anche gli alimenti possono essere consumati 'caldi', come ad esempio i dolci da forno e, per chi ama la colazione salata, un toast con prosciutto e formaggio o le uova, meglio se cotte alla coque perché più digeribili".
Secondo l’esperto durante i mesi invernali “possiamo concederci al mattino un pasto più indulgente del solito. Infatti, le basse temperature, così come l’attività fisica, favoriscono alcuni meccanismi interni che portano l’organismo a disperdere calore: questo fenomeno favorisce il dimagrimento, motivo per il quale in inverno è giusto portare più cibo in tavola al mattino come compensazione. Inoltre, ciascun alimento ha una sua densità energetica (che equivale al numero di calorie che fornisce per grammo di nutriente): i carboidrati forniscono 3,75 kcal/g, le proteine 4 kcal/g e i grassi 9 kcal/g. Quando fa particolarmente freddo, possiamo mangiare qualcosa di più al mattino anche in termini di alimenti grassi purché non si esageri e non si impegni troppo la digestione".
Sì al consumo quotidiano di un frutto di stagione, specialmente nei mesi più freddi. "La frutta fresca rappresenta una delle tre componenti, oltre ai cibi solidi e liquidi, da assumere quotidianamente. Meglio consumarla a pezzi interi e non spremuta o centrifugata, per non perdere l’effetto benefico della fibra sull’intestino. La frutta è ricca anche di vitamine, minerali, zuccheri e acqua. In inverno, via libera quindi a kiwi, arance e mandarini, senza escludere pere e mele. Se piace, è utile portare in tavola anche la frutta secca in guscio, come noci o mandorle, disponibili nei mesi più freddi. La frutta secca in guscio, infatti, fornisce all’organismo anche acidi grassi essenziali e può essere consumata da sola o anche in associazione con yogurt e miele", conclude Giampietro.
01/02/2022
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