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"La psicologia va vista come risorsa pubblica e sociale per promuovere l'utilizzo adeguato delle competenze. Il cittadino è portatore di diritti psicologici legati allo sviluppo del capitale umano individuale e collettivo, dunque la tutela del benessere psicologico è elemento di interesse generale della comunità". Lo ha detto David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop), alla Conferenza 'Deontologia e valori per la comunità professionale psicologica', organizzata dal Cnop insieme alla Commissione Deontologia e Osservatorio permanente del Codice deontologico.

"La psicologia fornisce chiavi interpretative per capire i problemi del presente e del futuro - ha sottolineato Lazzari - per leggere i diversi aspetti della vita sociale, aiutando la società nel suo insieme e le singole persone ad affrontare criticità e sfide. Purtroppo - ha aggiunto - è evidente come a questo ruolo non corrisponda ancora un analogo rilievo della professione: esiste un rilevante gap tra appeal, diffusione e utilizzo sociale della psicologia. Una situazione che penalizza non tanto e non solo la professione, ma la società nel suo complesso. Serve oggi più che mai una adeguata diffusione delle conoscenze psicologiche. La pandemia non ha fatto altro che amplificare queste esigenze già pre-esistenti e l'Ordine ha colto questa situazione per avviare un'azione articolata di sensibilizzazione e proposta, per mettere in campo risposte adeguate".

Gli psicologi "devono dare il proprio contributo per lo sviluppo della società post-pandemia – ha spiegato il presidente degli psicologi -. Proprio per questo, l'Ordine intende dotarsi di una 'Carta dei valori' che sia alla base dell'agire della professione, aperta al confronto costruttivo e alla condivisione con le altre professioni, a cominciare da quelle della salute. In questa ottica va riletto il Codice deontologico, per verificarne l'adeguatezza al nuovo ruolo della professione ed, eventualmente, revisionarlo nell’ambito di un percorso partecipato e condiviso".

"A 25 anni esatti dalla definizione del nostro Codice deontologico - ha sottolineato Lazzari - sono cresciute le scienze psicologiche e le evidenze sul ruolo della dimensione psicologica. È cresciuta anche la comunità professionale, sia sul piano numerico, passando da 30mila a 125mila psicologi, sia nell'articolazione nei diversi campi operativi. C’è stato un cambiamento importante, dettato dai nuovi bisogni dei cittadini, ma anche culturale, a partire ad esempio dall'idea stessa di salute. In tutto questo la psicologia è cresciuta sempre di più, le scienze psicologiche hanno incrementato la loro rilevanza".

"Oggi più che mai, non può esserci salute senza salute mentale", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo alla Conferenza.

"Il tempo che stiamo vivendo - afferma Speranza - è inedito e complesso. Dopo 2 anni difficilissimi, alla pandemia si è sovrapposta la guerra e ci troviamo immersi dentro due crisi senza precedenti, con un impatto enorme sul benessere psicologico delle persone. In tale contesto, la valorizzazione del ruolo degli psicologi assume un'assoluta centralità nell'ambito delle politiche sanitarie del nostro Paese".

"È a partire da questa consapevolezza - continua il ministro - che sono state avviate diverse iniziative che vanno nella direzione di una maggiore attenzione nei riguardi di un tema così rilevante: l'introduzione del 'bonus psicologico', le risorse destinate alla salute mentale dal Programma nazionale 'Equità nella salute', un investimento di 38 milioni di euro per la prima volta previsti dalla legge di Bilancio per il sostegno psicologico, l'organizzazione della seconda Conferenza nazionale per la salute mentale 'Per una salute mentale di comunità', tenutasi nel giugno scorso, e quella del prossimo Global Mental Health Summit che si terrà nel mese di ottobre nel nostro Paese. Dobbiamo fare di più, ma credo che questi siano passi importanti compiuti".

27/06/2022

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