It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

Il vaccino anti-Covid funziona anche per le persone trapiantate: il rischio di contrarre il virus si riduce del 78,7%. È quanto emerge dal monitoraggio che il Centro nazionale trapianti sta realizzando sulla campagna vaccinale rivolta a questa particolare categoria di pazienti, i quali potrebbero avere complicanze se dovessero contrarre l'infezione Sars-Cov-2.

Il tasso di incidenza dell’infezione da Sars-Cov-2 nei trapiantati non vaccinati – secondo lo studio – è risultato essere di 0,264 per mille, ma si riduce a 0,056 per mille tra i trapiantati vaccinati, il 78,7% in meno. In pratica, i trapiantati vaccinati corrono un rischio 4,7 volte inferiore di contrarre l’infezione rispetto ai trapiantati che non si sottopongono alla vaccinazione. Questo spiega l’alta percentuale di adesione: la popolazione dei trapiantati italiana ha aderito alla vaccinazione superando il 77% di copertura in Italia con doppia dose e l'83% in Puglia.

Per il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo, “un’efficacia così significativa non era scontata, dato che le persone trapiantate hanno il sistema immunitario compromesso. Quanto evidenziato dal monitoraggio conferma l’assoluta importanza di vaccinarsi, una necessità che vale per tutti ma in particolare per chi, come le persone trapiantate o in attesa di trapianto, correrebbe un rischio più alto se contraesse il covid”.

La campagna di immunizzazione procede speditamente. Al 21 ottobre scorso il 47,9% dei circa 39mila pazienti con trapianto aveva già ricevuto la terza dose, come da indicazione del Ministero della Salute e del Comitato tecnico-scientifico (Cts), e complessivamente i trapiantati vaccinati erano il 79,6%, più di 31mila persone. “Il dato è positivo – commenta Cardillo – perché una quota significativa dei non immunizzati non si è vaccinata per ragioni connesse alle proprie condizioni di salute. In generale stiamo rilevando un grado elevato di fiducia nella campagna vaccinale e nel lavoro dei centri trapianto che stanno seguendo i pazienti uno ad uno”.

Mentre per la maggior parte dei pazienti trapiantati il vaccino è considerato un salvavita, alcuni ne temono gli effetti avversi. A causare questo sentimento di paura mista a scetticismo ancora una volta sono le fake news che circolano online. "Per fortuna sono pochi i pazienti trapiantati che non vogliono vaccinarsi - spiega Massimo Cardillo - Chi rifiuta il vaccino ha paura, teme che possa scatenare una risposta immunitaria che danneggi l'organo trapiantato. Ma non è così. Il medico curante deve spiegare bene a questi pazienti che l'immunizzazione stimola una risposta immunitaria che è rivolta verso il virus".

Il paziente trapiantato “è più esposto al rischio di infezione perché assume una terapia immunosoppressiva che deprime la risposta immunitaria e rende più deboli le difese nei confronti del virus. Se non si vaccina, è più probabile che finisca per infettarsi e che possa sviluppare conseguenze gravi. Aumentano le probabilità di finire in terapia intensiva" conclude Cardillo. 

Curated Tags

Stai lasciando l'area PAG

Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica