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A tutti capita di dimenticarsi qualcosa: da un nome al pin del bancomat. Questi vuoti di memoria tendono ad innescare la paura di essere affetti da qualche grave malattia, dando vita a volte a timori errati e ingiustificati.

Un articolo pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease analizza questa tematica distinguendo i casi e le possibili motivazioni relative a problematiche di memoria, giungendo alla conclusione che questi episodi non sono sempre riconducibili all'Alzheimer o ad altre patologie neurodegenerative, che è il primo pensiero a livello istintivo per molti, ma possono nascondere nessi inaspettati con malattie di tutt'altro ambito. Inoltre, viene spiegato che spesso non è rintracciabile nessun effettivo collegamento ad eventuali patologie. 

Problemi di memoria: tra aspettative esagerate e problematiche psicologiche

Uno studio olandese realizzato su circa duemila soggetti sani ha infatti riscontrato tassi molto alti di persone che si lamentano della propria memoria, e non solo in fasce di età avanzate: fino al 29% fra i 25 e i 35 anni, per salire al 34% fra i 40 e i 50 anni.

In diversi casi in realtà le preoccupazioni nascono da aspettative esagerate nei confronti delle proprie prestazioni mnemoniche, dovute probabilmente alle richieste sempre più elevate di impegno cognitivo che l’organizzazione sociale e lavorativa pretende. Questa maggiore pressione tende ad innescare paure eccessive nei confronti di mancanze del tutto normali e fisiologiche.

In altre situazioni si possono riscontrare effettivi fenomeni di difficoltà a ricordare piccoli dettagli relativi alla propria vita o a quella dei propri familiari, come per esempio password o eventi passati. Se queste dimenticanze sono episodiche e non generalizzate, e non tendono a peggiorare, non sono da attribuire a specifici disturbi e quindi, anche in questo caso, non siamo davanti a nessun campanello d’allarme.

Un discorso diverso vale invece per fattori che sono in grado di determinare perdite di memoria e difficoltà di concentrazione, come disturbi ansiosi o depressivi: i problemi mnemonici possono essere superati una volta che i fenomeni psicologici sono stati correttamente trattati. Altri elementi che possono incidere sulle prestazioni della memoria sono l’età avanzata e l’assunzione di alcuni farmaci.

Dimenticanze e patologie non neurologiche

Infine, è da sottolineare la connessione fra problematiche di memoria e patologie estranee all’ambito neurologico come la sindrome da fatica cronica, la fibromialgia e la sindrome da intestino irritabile. Risulta quindi sempre importante in fase diagnostica delineare un quadro completo della sintomatologia, indagando in maniera articolata ed esaustiva tutti i disturbi che il paziente avverte in modo da poter intervenire in maniera efficace ed appropriata.mal

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