Cosa è la Neurologia?
La Neurologia è la branca della medicina che si occupa di studiare, diagnosticare e trattare i disturbi del sistema nervoso centrale e periferico. Questo ramo delle scienze biomediche comprende tutte le discipline relative al sistema nervoso, sia quelle di base (anatomia, biochimica, fisiologia, psicologia) sia quelle patologiche e cliniche. Il medico specialista è il neurologo. A lui spetta individuare e curare le patologie che interessano cervello, midollo spinale e nervi. Il neurologo, a differenza del neurochirurgo, non può intervenire chirurgicamente.
Sintomi dei disturbi neurologici
I sintomi di disturbi neurologici variano notevolmente, dal momento che il sistema nervoso controlla molte funzioni del corpo diverse. Sicuramente includono varie forme di dolore, compresi cefalea, dolore al collo e mal di schiena, debolezza muscolare, spasmi muscolari, tremore, perdita di coordinazione, vertigini, sensazioni anormali nella pelle e problemi di vista, tatto, olfatto e udito. Le malattie neurologiche possono interferire con il sonno, rendendo le persone ansiose o eccitate prima di addormentarsi e, di conseguenza, stanche e assonnate durante il giorno. Le “spie” che qualcosa non funzioni sono numerose: si va dai sintomi minori (es. formicolio) a quelli potenzialmente letali (coma in seguito a un ictus).
Quali le malattie neurologiche più comuni ?
Le malattie del cervello costituiscono ormai la condizione patologica più diffusa nei Paesi occidentali. Secondo l’Oms colpiscono un miliardo di persone nel mondo. Il loro aumento è dovuto in parte all'invecchiamento della popolazione e alla mancanza di trattamenti terapeutici risolutivi e in parte alla scarsa efficacia di misure preventive. Le malattie più diffuse sono: emicrania, cefalee, epilessia, disturbi del linguaggio, disturbi del movimento, disturbi del sonno, encefalite, meningite, Alzheimer, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, ictus, demenza, malattie infiammatorie e autoimmuni.
L’emicrania
è una forma di mal di testa episodica o ricorrente. Appartiene alla famiglia delle cefalee e quando compare produce dolore intenso, pulsante, inabilitante che peggiora con il movimento. Può manifestarsi con o senz'aura. L'aura è un sintomo che precede o si associa all'attacco emicranico ed è caratterizzato da improvvisi lampi di luce. Il paziente avverte dei flash, annebbiamenti ad uno o ad entrambi gli occhi, formicolio agli arti, rigidità del collo, difficoltà nel linguaggio. Predisposizione genetica, fattori ormonali, alcuni alimenti o bevande, stress, disturbi del sonno, uso di taluni farmaci giocano un ruolo fondamentale. L’emicrania cronica, che colpisce nel mondo una persona su dieci, è ritenuta la seconda causa di disabilità per il forte impatto che ha su chi ne è affetto.
La cefalea
è un dolore che interessa testa, cuoio capelluto, collo, viso e l’interno del cranio. Per questo motivo per molti è un disturbo cronico e invalidante. Le cefalee sono di due tipi: cefalee primarie (non causate da un altro disturbo) e Cefalee secondarie (causate da un altro disturbo). I disturbi della cefalea primaria comprendono emicrania, cefalea a grappolo e cefalea muscolo-tensiva. Le cefalee secondarie possono derivare da disturbi a cervello, occhi, naso, gola, seni nasali, denti, mascelle, orecchie o nuca o da un disturbo diffuso in tutto il corpo.
L’epilessia
è una patologia del sistema nervoso centrale. Quando compare tale disturbo, l'attività delle cellule nervose nel cervello si interrompe causando convulsioni e talvolta perdita di coscienza. Durante la crisi epilettica i pazienti si fissano a guardare un punto per alcuni secondi, mentre altri arrivano a contrarre ripetutamente braccia e gambe. Anche le crisi lievi necessitano di essere trattate, perché possono risultare pericolose durante la guida o il nuoto. Il trattamento, a base di farmaci e/o interventi chirurgici, è in grado di tenere sotto controllo la condizione nell'80% dei casi.
L’encefalite
è un’infiammazione del cervello, generalmente causata da virus, batteri o parassiti, che provoca sintomi simili all’influenza ma che però che può avere conseguenze ben più serie. I soggetti più a rischio sono gli anziani perché hanno un sistema immunitario fragile, mentre negli adulti tra i 20 e i 40 anni può fare la sua comparsa l’encefalite collegata all’Herpes simplex. Le forme leggere si sconfiggono in poco tempo e senza lasciare conseguenze. Nei casi più seri, invece, la situazione può aggravarsi fino a un arresto respiratorio, al coma e, infine, condurre alla morte. Quando l’infezione concerne direttamente il cervello di ha un’encefalite primaria. Se, invece, l’encefalite è la conseguenza di un’infezione in un’altra zona del corpo si ha un’encefalite secondaria. Mal di testa, febbre, dolori muscolari e articolari, fatica e debolezza i sintomi tipici dell’encefalite. Nelle forme più gravi fanno la loro comparsa anche agitazione, mutamenti di personalità, stato confusionale, attacchi epilettici, perdita di sensibilità , debolezza muscolare, allucinazione, vista sdoppiata, difficoltà nel linguaggio, problemi a deglutire, nausea e vomito.
La meningite
è un'infiammazione acuta delle meningi, le membrane di rivestimento che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Questa patologia, no particolarmente contagiosa, può essere causata da virus, batteri o funghi. La forma causata da virus è la pi frequente ma anche la meno grave. Più rara, ma dalle conseguenze anche fatali, è la meningite batterica. La meningite può colpire a qualunque età ma i soggetti più a rischio restano i neonati , i bambini nei primi anni di vita, anziani e malati. L'infezione viene trasmessa attraverso le goccioline di saliva che possono essere disperse tramite starnuti, colpi di tosse o mentre si parla. I sintomi più frequenti sono: febbre alta, convulsioni, nausea, vomito, mal di testa, rigidità del collo e sonnolenza.
L’Alzheimer
è la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei Paesi sviluppati e riguarda 40 milioni di persone nel mondo. Questa malattia è caratterizzata da un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello, causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento, linguaggio). Le persone cominciano a dimenticare alcune cose, per arrivare al punto in cui non riescono più a riconoscere nemmeno i familiari e hanno bisogno di aiuto anche per le attività quotidiane più semplici. La demenza di Alzheimer oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni e in Italia si stimano circa 500mila ammalati (dati Istituto Superiore Sanità). Oltre alla perdita di memoria e di autonomia, tra i sintomi più evidenti troviamo difficoltà a parlare, impoverimento del linguaggio, disorientamento spaziale e temporale.
Il Parkinson
è una malattia neurodegenerativa, cronica, lentamente progressiva, che coinvolge le funzioni motorie, vegetative, comportamentali e cognitive. Dopo l’Alzheimer, quella di Parkinson è la patologia neurodegenerativa più diffusa al mondo, sei milioni le persone affette. Il più frequente dei “disordini del movimento” è causato da un insieme di fattori: ereditarietà, lesioni cerebrali, infezioni, neurotossine endogene, esposizione a sostanze tossiche (pesticidi, idrocarburi, solventi, metalli pesanti), componenti ambientali e alterate pressioni geniche. I principali sintomi della malattia di Parkinson sono: tremore a riposo; rigidità, lentezza dei movimenti e perdita di equilibrio.
La Sclerosi laterale amiotrofica
è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale in grado di regolare l'attività di contrazione dei muscoli volontari. La morte di queste cellule avviene gradualmente, fino ad arrivare ad una progressiva paralisi di tutti i muscoli volontari. Oggi sono circa 5.000 i malati in Italia, con una lieve preponderanza nel sesso maschile, di età compresa fra i 40 e i 70 anni (anche se non mancano casi di soggetti di 20 anni affetti dalla malattia). Non si conoscono le cause ma tra i fattori riconosciuti come coinvolti nello sviluppo della patologia ci sono: eccesso di glutammato (aminoacido usato dalle cellule nervose come segnale chimico), predisposizione genetica, esposizione a sostanze tossiche come alluminio, mercurio o piombo e ad erbicidi e insetticidi.
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Cosa può influenzare il nostro sistema nervoso?
Il sistema nervoso è suscettibile a malattie e lesioni, Le cellule nervose possono degenerare, causando ad esempio la malattia di Alzheimer, la malattia di Huntington o il morbo di Parkinson. I batteri o i virus possono infettare l’encefalo o il midollo spinale, provocando encefalite o meningite. Le lesioni o i tumori possono causare danni strutturali all’encefalo o al midollo spinale, mentre un ostacolo all’apporto di sangue all’encefalo può portare all’ictus.
I fattori di rischio
Alcune malattie neurologiche sono prevenibili agendo su fattori di rischio quali l'ipertensione, il diabete, l'obesità, il fumo, l’ipercolesterolemia, la fibrillazione atriale e i disturbi del sonno.