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Le problematiche relative alla salute mentale innescano meccanismi estremamente complicati, che portano spesso i pazienti a subire, oltre agli effetti diretti della malattia, anche vere e proprie forme di discriminazione. Di recente è stato analizzato il fenomeno di stigma sociale che accompagna le persone affette da disturbi psichici e le conseguenze a livello di qualità e durata della vita.

Un rischio di morte raddoppiato

Un’indagine, condotta in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e pubblicata sulla rivista Psychiatry Research, ha preso in esame 137.351 pazienti presi in carico dai Servizi di Salute Mentale della regione tra il 2001 e il 2018, valutando i dati relativi alla mortalità. L’analisi ha evidenziato un numero di decessi di pazienti psichiatrici due volte maggiore rispetto a quello della popolazione generale, giungendo alla conclusione che un disturbo di tipo mentale fa raddoppiare il rischio di morte.

Gli effetti dello stigma sociale si ripercuotono, infatti, in diversi ambiti, determinando ritardi nell’accesso alle cure e minore adesione a programmi di screening e prevenzione, anche per una diffuse difficoltà da parte del personale sanitario nella gestione dei pazienti psichiatrici.

Si registrano quindi dati allarmanti relativi a persone con problemi di salute mentale, come una mortalità di 2,6 volte superiore per tumore e infarto. Inoltre, in quasi la metà dei casi di morte in eccesso i pazienti erano affetti da depressione.

Stigma e discriminazione sono peggio della malattia stessa

Sul tema ha indagato anche una Commissione della rivista The Lancet, che ha definito stigma sociale e discriminazioni subite dai pazienti psichiatrici “peggio della malattia stessa”, come è emerso dopo aver valutato soggetti provenienti da 40 paesi di tutto il mondo e aver preso considerazione gli effetti sia sulla qualità della vita che sulla mortalità.

La Commissione mette in luce un fenomeno molto più grave e diffuso del previsto: a li-vello internazionale 1 persona su 8 soffre di un disturbo mentale e si sale a 1 su 7 nella fascia giovanile, compresa fra i 10 e i 19 anni.

A peggiorare la situazione ha senza dubbio contribuito la pandemia, che ha determinato solo nel 2020 un aumento del 25% nei casi di ansia e depressione.

La rilevanza in fatto di numeri non rende però più facile l’accettazione della malattia mentale, che continua a essere caratterizzata da un marcato stigma, in particolare nei Paesi a reddito più basso. Lo stigma si concretizza in atteggiamenti discriminatori che possono arrivare ad escludere queste persone dalla società, negando i diritti umani fondamentali come il diritto al voto, a sposarsi o a ricevere un’eredità.

Misure di intervento

Queste due ricerche puntano nella stessa direzione, quella di far emergere il reale peso dello stigma sulla salute mentale e di mettere in atto specifiche misure per ridurre discriminazioni e mortalità.

Le azioni raccomandate, delineate dalla Commissioni di The Lancet e appoggiate anche dalla SIP (Società Italiana Psichiatria), richiedono la partecipazione congiunta di organizzazioni internazionali, datori di lavoro, operatori sanitari e organizzazioni dei media.

Risulta fondamentale, in questa prospettiva, incrementare la spesa dedicata alla salute mentale, che nel mondo rappresenta solo il 2% di tutta la spesa sanitaria, una percentuale insufficiente a coprire le necessità dei pazienti, considerando anche che i trattamenti che riguardano le patologie di questo ambito sono spesso esclusi dalle prestazioni coperte dalle assicurazioni sanitarie.

Investimenti fondamentali per la riduzione della mortalità sono da allocare per corsi di formazione obbligatori destinati al personale sanitario e socio assistenziale, in modo da aumentare la conoscenza dei diritti e dei bisogni delle persone con disturbi psichici. In ottica di miglioramento della qualità della vita e dell’inclusione sociale, vanno anche realizzati programmi di ritorno al lavoro per le persone con problemi di salute mentale, come indicato dalle linee guida Oms, insieme all’inserimento nei programmi scolastici di informazioni specifiche per elevare la comprensione delle questioni relative alla salute mentale.

Un’azione che deve strutturarsi, quindi, su diversi piani per essere efficace e per portare a sviluppare una nuova sensibilità nei confronti delle persone che soffrono di disturbi psichici.

13/12/2022

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