Terapie a misura di paziente e lo studio di nuove molecole: sono alcune delle strategie messe in campo dagli esperti per combattere la sclerosi multipla, illustrate ad Amsterdam all’ultimo Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS), il più importante evento al mondo dedicato alla sclerosi multipla, che resta la prima causa di disabilità neurologica nei giovani adulti, dopo i traumi. E proprio la cronicità della patologia del sistema nervoso centrale, imprevedibile e spesso invalidante, richiede un nuovo approccio dal punto di vista della presa in carico dei pazienti.
Ogni anno in Italia, secondo i dati dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), 3.600 persone vengono colpite dalla malattia autoimmune cronica infiammatoria con una nuova diagnosi ogni 3 ore. Dei 130mila pazienti, il 5-10% si ammala in età pediatrica e il 50% prima dei 40 anni. Tuttavia, rispetto al passato, la patologia oggi si tiene sotto controllo con terapie sempre più personalizzate.
Terapie mirate
Scegliere la giusta cura secondo gli esperti è complicato. “L’equilibrio del sistema immunitario è molto delicato e richiede reattività e bilanciamento – spiega Luca Battistini, direttore del laboratorio di Neuroimmunologia alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma -. Salvo rari casi, da una parte non si può eccedere nell’immunosoppressione pesante, perché si espone il paziente al rischio di infezioni o di tumori; dall’altra parte, non si può prescrivere una cura blanda perché quando il sistema immunitario è troppo “vivace”, come nel caso della sclerosi multipla, occorre spegnere la risposta”. Secondo Battistini oggi sono disponibili “circa venti terapie autorizzate efficaci”, con meccanismi d’azione diversi. “Bisogna trovare quella più vantaggiosa – sottolinea - valutando i costi rischi-benefici a seconda del paziente”. Sono tante le “variabili che influiscono – aggiunge – si va dall’età del paziente, alla storia clinica, senza dimenticare ambiente e stili di vita. L’esposizione al sole per sviluppare la vitamina D, l’attività fisica, una sana alimentazione e il rispetto del ritmo sonno-veglia sembrano essere associati con un ridotto rischio di sviluppare la malattia, mentre l’uso smodato di antibiotici, obesità, fumo e alcol sono tutti fattori potenzialmente coinvolti nello sviluppo delle malattie autoimmuni”. L’infiammazione tipica della sclerosi multipla è subdola, per questo motivo “è fondamentale cominciare il prima possibile con un farmaco mirato e più efficace – avverte Battistini - e immaginare il possibile cambiamento del protocollo terapeutico con l’avanzare dell’età del paziente che va incontro a immunosenescenza. Questo significa una minore vivacità della risposta immunitaria e quindi la necessità di un riadattamento del protocollo di cura”.
La ricerca
Al Congresso di Amsterdam molta attenzione è stata dedicata alle terapie cosiddette “rigenerative” o remielinizzanti, capaci di ricostituire la mielina, la guaina che riveste le fibre nervose e che viene distrutta dalla malattia. «È la nuova frontiera della ricerca terapeutica nella sclerosi multipla – precisa Maria Pia Amato, professore di Neurologia all’Università di Firenze e direttore della divisione di Riabilitazione neurologica presso Ospedale universitario Careggi e IRCCS Fondazione Don Carlo Gnocchi di Firenze e presidente ECTRIMS -. Sono stati presentati dati preliminari promettenti sulla possibilità di favorire la remielinizzazione con farmaci che hanno la capacità di raggiungere il sistema nervoso centrale e attivare le cellule della microglia. Recentemente si è evidenziato un marcatore proteico di oligodendrociti (le cellule che formano la mielina nel sistema nervoso centrale) promettente per individuare le caratteristiche anatomopatologiche del microambiente favorevole alla rigenerazione della mielina e al recupero delle lesioni”.
Riabilitazione hi-tech
In Italia sono oltre 200 i centri per la cura della sclerosi multipla, di questi 140 quelli che aderiscono al Registro Italiano Sclerosi Multipla. Entro il 2024, però, con l’aiuto anche die pazienti, si annuncia la revisione delle Linee guida a livello europeo per la riabilitazione fondamentale nel percorso di cura tanto quanto i farmaci.
Tra le novità principali l’integrazione delle terapie digitali e del monitoraggio del paziente con sensori per capire l’evoluzione della malattia; l’inserimento delle indicazioni su dove fare la riabilitazione tra ambulatorio, domicilio e ospedale in base all’efficacia e al livello di disabilità.
02/03/2023
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