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L’ictus rappresenta una problematica molto diffusa e conosciuta, ma è meno noto quanto siano colpite le donne, oltretutto in giovane età. Vediamo di considerare a questo proposito i dati di incidenza e quali siano le possibili cause e le raccomandazioni relative a un’adeguata prevenzione per il sesso femminile.

In terza età più casi di ictus fra gli uomini

L’ictus consiste nella riduzione o interruzione di apporto di sangue ossigenato al cervello, in seguito a chiusura o rottura di un vaso cerebrale, con conseguenti danni alle cellule cerebrali. Considerando entrambi i sessi, questa patologia rappresenta in Italia la seconda causa di morte e la prima in assoluto di disabilità, come riporta il Ministero della Salute.

L’ictus è più frequente dopo i 55 anni e il 75% degli ictus si verifica in soggetti con più di 65 anni. Nella fascia di età compresa fra i 65 e gli 84 anni si registra un’incidenza complessiva del 6,5%, più alta negli uomini, con il 7,4%, che nelle donne, che si assesta al 5,9%.

Popolazione giovane: rischio maggiore fra le donne

Uno studio pubblicato sulla rivista Stroke pone però l’attenzione sul fatto che, prendendo in esame la popolazione più giovane, il rischio di ictus è più elevato fra le donne. I dati mostrano infatti che fra i 18 e i 35 anni si verificano il 44% in più di ictus fra le donne che fra gli uomini, in particolare per quanto riguarda gli ictus ischemici. Con l’aumento dell’età il divario si riduce.

Tra i vari fattori che possono contribuire a questo fenomeno sembra essere particolarmente importante la componente ormonale della vita femminile in età fertile e quindi di eventi come la gravidanza, il parto e la pillola anticoncezionale. Altri fenomeni che si riscontrano spesso in donne colpite da ictus sono il fumo, la presenza di diabete, l’emicrania con aura e la depressione, di cui le donne tendono a soffrire maggiormente rispetto agli uomini.

Per le donne ripresa più difficile

Un ulteriore aspetto da considerare è collegato al processo di ripresa dopo un ictus, che nelle donne risulta essere più complesso. Le giovani donne che hanno avuto un ictus riscontrano infatti mediamente esiti funzionali peggiori rispetto agli uomini.

A peggiorare la situazione concorre anche il fatto che generalmente le donne ricevono un’assistenza meno adeguata in confronto agli uomini. Inoltre, le donne svolgono più di frequente il ruolo di caregiver familiare per parenti colpiti da ictus, con un impatto negativo sul benessere psicofisico e un aumento di depressione e di scarsa attenzione ai propri fattori di rischio.

Il ruolo della prevenzione

Diverse associazioni, come la World Stroke Organization (WSO) e la American Heart Association, promuovono la diffusione di una maggiore consapevolezza del rischio di ictus per le donne, eventualità spesso sotto-stimata.

L’attenzione è posta sia sulla conoscenza del rischio e sulle migliori pratiche di prevenzione, che sull’importanza di considerare le differenze correlate al genere durante il percorso di cura, per definire i trattamenti più efficaci.

L’appello, quindi, è di prendersi cura di se stesse, e di adottare uno stile di vita sano attraverso semplici accorgimenti come:

  • svolgere regolarmente attività fisica;
  • mangiare in maniera equilibrata e salutare, favorendo il consumo di frutta e verdura;
  • evitare il fumo;
  • limitare lo stress;
  • mantenere un peso adeguato;
  • effettuare esami e visite di controllo.

20/09/2022

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