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In Italia una donna su due ha sofferto di cistite almeno una volta nella vita. A sottolinearlo è la Fondazione italiana continenza (Fic) che spiega come la cistite sia un disturbo comune e spesso trascurato, o magari gestito ricorrendo al fai da te: quando i sintomi peggiorano, troppo spesso si fa un eccessivo utilizzo di antibiotici, rischiando così l'inefficacia.

La cistite è un’infiammazione della vescica causata da un’infezione batterica. È l'infezione più comune che colpisce il tratto urinario, in particolare nelle donne. Non è una malattia grave, tuttavia può diventare un disturbo ricorrente e provocare fastidio e molto dolore.

Alcune persone hanno frequentemente episodi di cistite (cistiti ricorrenti), per questo motivo necessitano di una cura a lungo termine. In taluni casi, la cistite può portare a complicazioni quali infezioni delle alte vie urinarie che interessano gli ureteri e i reni (pielonefrite). È importante, quindi, consultare un medico se i sintomi non migliorano spontaneamente. I casi lievi, invece, migliorano da soli in pochi giorni.

Incidenza

Una donna su quattro che ha avuto un primo episodio di cistite ne ha un altro entro i sei mesi successivi. Una su cinque sviluppa una forma ricorrente con più di tre episodi l'anno.

L'incidenza tende ad aumentare con l'avanzare dell'età. Dopo i 60 anni, complice la menopausa e le problematiche ad essa correlate, la percentuale varia dal 20% al 50%.

Sintomi

Due sono i sintomi tipici, comuni sia alle forme acute che a quelle croniche: l'aumento del numero di minzioni durante il giorno, anche se il volume delle urine è notevolmente ridotto, e la difficoltà nell'urinare. E ancora: urine torbide e maleodoranti, brividi di freddo.

Il bisogno di urinare più frequente del solito è accompagnato da bruciore, dolore, un senso di svuotamento incompleto e, talvolta, presenza di sangue nelle urine.

Cause

Nella maggior parte dei casi la cistite è la conseguenza di un'infezione batterica. Il patogeno quasi sempre coinvolto nell'avvento del disturbo è l'Escherichia coli, un batterio gram-negativo normalmente presente a livello intestinale che, mediante le appendici filamentose che lo caratterizzano, è in grado di aderire alle cellule epiteliali e di colonizzare i tessuti.

Fattori di rischio

Esistono fattori di rischio che favoriscono la comparsa dell'infiammazione. Essi includono: scarsa o eccessiva igiene intima, terapia antibiotica, stress psicofisico, rapporti sessuali, diabete, utilizzo del catetere, biancheria intima e/o pantaloni troppo stretti, uso di assorbenti interni.

Il disturbo, tuttavia, oltre che da batteri può essere provocato anche da miceti, parassiti, radioterapia, chemioterapia e farmaci immunoterapici. Esistono, infine, due forme particolari di cistite: quella da freddo e quella interstiziale. La prima si verifica a causa delle temperature rigide che irritano la vescica. La seconda, invece, ha una durata superiore ai sei mesi e non risponde alle terapie tradizionali.

Le donne sono maggiormente a rischio di cistite perché la loro uretra è molto più corta di quella dell’uomo ed è più vicina all'ano. È più facile, pertanto, il passaggio dei batteri nella vescica.

Terapie

Per la cura della cistite il medico di famiglia, di solito, prescrive una terapia antibiotica di breve durata. Gli effetti dovrebbero manifestarsi entro un giorno o due.

Per favorire la diminuzione dei disturbi (sintomi) si consiglia di: bere molta acqua, evitare di avere rapporti sessuali.

In caso di infezioni ricorrenti è consigliato effettuare delle specifiche analisi (antibiogramma) per individuare l'antibiotico più adatto.

Consigliati anche riposo, dieta leggera, impiego di disinfettanti urinari.

Prevenzione

Se la cistite si ripete nel tempo, è bene seguire alcune semplici regole:

  • non usare bagnoschiuma profumato, sapone o polvere di talco attorno ai genitali
  • fare la doccia, piuttosto che il bagno
  • non trattenere a lungo le urine
  • bere molta acqua
  • non usare un diaframma per la contraccezione
  • indossare biancheria intima in cotone
  • non indossare jeans o pantaloni attillati

In estate, e più in generale quando il caldo inizia a farsi sentire, le diagnosi di cistite aumentano e non è un caso. Nel momento in cui non si reintegrano i liquidi persi con il sudore, si verifica anche un incremento della concentrazione batterica all'interno della vescica. I patogeni, ristagnando, possono dar luogo a infiammazioni e infezioni. L'arrivo della bella stagione poi è spesso fonte di stress per il sistema immunitario, con un conseguente calo delle difese naturali. Il primo a risentirne è l'intestino che diventa "irritabile".

Prevenire l'insorgenza della cistite in estate è possibile. Oltre a bere molta acqua, è bene limitare l'uso di salvaslip, regolarizzare l'intestino, utilizzare detergenti intimi delicati e cambiare spesso il costume da bagno.

14/10/2022

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