L’emergenza dettata dalla pandemia ha frenato la natalità in Italia nel 2020. Lo rivela l'indagine dal titolo 'L'impatto della pandemia Covid-19 su natalità e condizione di nuove generazioni' del dipartimento per le Politiche della famiglia elaborata in collaborazione con l'Istituto degli Innocenti. Alla domanda sulla scelta di concepire e avere un figlio, tra chi progettava a inizio 2020 un bebè entro l’anno “a confermare tale volontà a marzo era il 44,4%, mentre la maggioranza dichiarava di posticiparla all’anno successivo (29,4%) o di rinunciare a riprogrammare per ora tale scelta (26,3%)".
"Ad ottobre 2020 la situazione non risulta migliorata, se non per una tendenza più a posticipare (36,6%) che a bloccare in modo indefinito la decisione (21,2%)", prosegue il documento. La stessa indagine evidenzia inoltre "un effetto negativo dell’incertezza occupazionale e reddituale sulle intenzioni di fecondità dei giovani".
Nell'indagine è contenuto anche un sondaggio condotto nell’ultima settimana di novembre 2020 sui docenti universitari di demografia (professori e ricercatori) e altri esperti riconosciuti. I risultati ottenuti confermano "un orientamento generale ad anticipare un effetto negativo. In particolare, a ritenere che il 2020 sarà caratterizzato da una sensibile riduzione dei concepimenti sono circa 3 intervistati su 4, solo poco più del 5% ritiene - evidenzia il documento - al contrario, che ci sarà un incremento (per il 20% rimanente l’effetto è trascurabile). Per il 70% degli esperti è verosimile aspettarsi una riduzione sotto le 400 mila nascite nel 2021".
"Rispetto alle prospettive successive, circa la metà degli esperti ritiene che nel caso di una piena applicazione del Famliy Act e di un adeguato uso dei finanziamenti di Next Generation la fecondità possa tornare a risalire. Si aggiunge un ulteriore 25% che pensa che tali misure riusciranno solo a evitare un ulteriore calo delle nascite. Infine, 1 su 4 è convinto che saranno inefficaci - conclude l'indagine - Le maggiori incertezze sul Family Act riguardano i tempi di implementazione e realizzazione delle misure previste, oltre all’entità delle risorse che verranno effettivamente destinate".
"I concepimenti del 2020 sono oramai un dato di fatto di cui prenderemo atto in termini di natalità osservata nel 2021. Ma la storia del 2021 è ancora tutta da scrivere - avvertono gli esperti - ed è quindi da vedere come gli italiani e le nuove generazioni saranno messi in grado di interpretarla come base di partenza per un nuovo progetto di crescita del paese al quale contribuire con le proprie scelte positive".
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