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Pensano di "non avere un aspetto adatto allo sport", secondo quanto vedono su media e sui social, e lasciano le attività. Si tratta di una delle dinamiche che, secondo una ricerca presentata al convegno dell'Accademia americana di pediatria, è collegata all'abbandono degli sport nelle scuole superiori. Lo studio ha analizzato le motivazioni che spingono i ragazzi verso queste decisioni. Secondo l'analisi degli autori, a incidere sono problemi di immagine corporea, social media, pregiudizi di genere, stili di allenamento che potrebbero indurre i giovani atleti a gettare la spugna.

I ricercatori della Nemours Children's Health hanno intervistato 70 atleti attuali o passati, di età compresa tra 8 e 18 anni, in organizzazioni atletiche locali o provenienti da cliniche di medicina sportiva. Studi precedenti, ripercorrono gli esperti, avevano rilevato che il 70% dei bambini abbandona lo sport entro i 13 anni, ed entro i 14 anni le ragazze smettono con una percentuale doppia rispetto ai ragazzi. "La partecipazione sportiva giovanile prepara i bambini ad abitudini sane per tutta la vita. I bambini che partecipano a sport giovanili hanno migliorato la forma cardiovascolare, la forza e la resistenza muscolare e hanno raggiunto un peso sano", chiarisce l'autrice principale dello studio, Cassidy M. Foley Davelaar, del Dipartimento di ortopedia e medicina dello sport di Nemours Children's Health, professore associato all'University of Central Florida College of Medicine e medico della Us Tennis Association.

"I genitori - continua - devono sapere cosa spinge i bambini ad abbandonare lo sport, in modo da poter sostenere la salute fisica e mentale dei loro figli". Lo studio ha provato a determinare i vari fattori che motivano il logoramento sportivo giovanile. Le ragioni addotte dai partecipanti per abbandonare lo sport erano problemi legati all'allenamento, uno scarso riscontro dell'immagine corporea da parte dei social media e la pressione competitiva dello sport. Ma i risultati hanno anche indicato una correlazione significativa tra tempo trascorso davanti allo schermo, attività fisica e immagine corporea. Molti intervistati affermano di aver abbandonato lo sport perché ritengono di non corrispondere alle aspettative in termini di prestazioni o aspetto degli atleti che vedono nei media e nei social media.

Chi era meno sicuro delle proprie capacità atletiche si classificava come "meno in forma" sulla scala della silhouette dell’immagine corporea rispetto a come percepivano sarebbe stato un atleta. Le ragazze erano particolarmente inclini a smettere a causa della pressione competitiva. "L’immagine corporea negativa e la scarsa autostima influenzano l’attività fisica in modo simile alla scarsa percezione delle abilità", spiega l'esperta.

"Gli allenatori e i genitori devono sapere che le loro parole e azioni possono influenzare la partecipazione dei ragazzi allo sport – rimarca l'autrice - Gli adulti possono incoraggiare un ambiente sportivo più solidale, inclusivo e accogliente tra i bambini di tutte le abilità". La missione deve essere riportare "gioia e partecipazione al gioco”.

20/10/2023

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