It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

Le terapie Car-T (Chimeric Antigen Receptor T-cell) rappresentano una strategia immunoterapica di ultimissima generazione nella lotta ai tumori ematologici. Questa terapia innovativa permette di offrire una possibilità di cura a pazienti con linfomi non Hodgkin o con leucemie linfoblastiche che sono andati incontro a ricaduta dopo una o più terapie convenzionali.

Attualmente in Italia si stima possano essere trattati con le Car-T, dietro una regolare autorizzazione, poco più di 500 pazienti che potrebbero beneficiare della terapia. Sono pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) recidivato o refrattario a due o più linee di terapia; con linfoma primitivo del mediastino (PMBCL) recidivato o refrattario a due o più linee di terapia, pazienti pediatrici e giovani adulti fino ai 25 anni di età con leucemia linfoblastica acuta a cellule B refrattaria, in recidiva post-trapianto o in seconda o ulteriore recidiva. Circa il 40 per cento dei pazienti affetti da linfoma ha delle risposte durature nel tempo, mentre per la leucemia linfoblastica acuta del bambino e del giovane adulto le risposte durature sono nell’ordine del 60-65 per cento.

In cosa consiste la terapia?

Il trattamento, che viene messo a disposizione di malati che non hanno più altre opzioni terapeutiche, consiste nel prelievo dei linfociti T del paziente, che vengono poi ingegnerizzati, modificati, per essere meglio attrezzati a combattere il tumore, e poi reinfusi nel soggetto. La procedura ha una durata di circa 3-4 settimane.

Chi può sottoporsi a questa terapia?

Non tutti i pazienti possono essere candidati a questa terapia e non in tutti i pazienti le Car-T portano i risultati sperati. È importante affidarsi a centri specializzati in cui i pazienti siano opportunamente selezionati. Chi è potenzialmente candidato alle terapie Car-T è un malato di particolare fragilità al quale va evitato il più possibile ogni rischio di infezione. Prima della terapia, il paziente è sottoposto a esami di laboratorio e strumentali, per valutarne l’idoneità.

I controlli post-terapia

Il paziente viene sottoposto a rivalutazione dello stato della malattia attraverso una Pet (tomografia e emissione di positroni). L’esame, che comporta un'iniezione endovenosa di una piccola quantità di glucosio radiomarcato, solitamente preceduto dal test della glicemia, viene eseguito dopo trenta giorni, tre e sei mesi

Curated Tags

Stai lasciando l'area PAG

Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica