L’ecocolordoppler della mammella è un esame non invasivo e indolore che permette di individuare la presenza di cisti, infiammazioni, tumori o noduli benigni al seno. È una tecnica diagnostica che utilizza gli ultrasuoni e, in alcuni casi, anche un mezzo di contrasto.
In quali casi è prescritto?
L’ecocolordoppler della mammella puòessere richiesto dal medico curante per completare il quadro diagnostico ottenuto con un'ecografia mammaria. Con questo esame è possibile valutare la presenza di vasi sanguigni nella lesione eventualmente rilevata, e in tal modo definire la natura benigna o maligna della stessa. Un mezzo di contrasto iodato, iniettato in vena, può essere utilizzato per ottenere una diagnosi più precisa. Il ricorso al mezzo di contrasto è tuttavia sconsigliato per le donne in stato di gravidanza.
In cosa consiste l’esame?
L’esame consiste nell’acquisizione di immagini su uno schermo tramite una sonda, utilizzando un gel specifico. Alla paziente distesa sul lettino e con il torace scoperto può essere richiesto di trattenere il respiro per pochi istanti per ottenere immagini più nitide. L’accertamento può durare qualche decina di minuti.
Come ci si prepara?
In caso di esame con mezzo di contrasto, la paziente deve essere a digiuno da almeno sei ore. Bisogna inoltre informare il medico di eventuali reazioni allergiche pregresse alla sostanza iodata utilizzata come contrasto, e accertare tramite analisi del sangue i valori di urea e creatinina (funzionalità renale).
Effetti collaterali
Se effettuato con un mezzo di contrasto, l’esame può provocare alcuni effetti collaterali non gravi:
- dolore o sensazione di caldo o di freddo nel sito dell'iniezione;
- alterazione del gusto;
- nausea e vomito;
- difficoltà respiratoria;
- variazioni della pressione o del polso;
- mal di testa;
- vertigini;
- sfoghi sulla pelle.
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