L'ecografia è un’indagine diagnostica per immagini non invasiva e indolore che sfrutta le onde a ultrasuoni, innocue per l'organismo. Non impiega radiazioni ionizzanti, quindi è ripetibile ed esente da controindicazioni: chiunque può sottoporsi a questo esame. L’ecografia si esegue con l'uso di un ecografo che, per mezzo di un manipolo (sonda), consente la visione delle strutture anatomiche e dei tessuti degli organi interni.
L’ecografia con mezzo di contrasto è un completamento dell’ecografia tradizionale e avviene previa iniezione in vena di una sostanza che si mischia con il sangue e interagisce con le onde sonore emesse dalla sonda, producendo immagini colorate; consente così di esaminare con maggior precisione la vascolarizzazione dei tessuti, in particolar modo la vascolarizzazione delle formazioni nodulari del fegato, del rene e del pancreas, per verificarne la natura benigna o maligna.
A cosa serve?
L'ecografia con mezzo di contrasto viene effettuata in special modo per esaminare il fegato e rilevare problematiche di natura epatica o eventuali formazioni tumorali. Essa serve anche per studiare le patologie del cuore ed esaminare arterie cerebrali, carotide, arterie periferiche.
In cosa consiste l’esame?
L'ecografia con mezzo di contrasto viene eseguita appoggiando la sonda ecografica sulla parte da esplorare, dopo aver spalmato sulla cute un gel che favorisce la trasmissione degli ultrasuoni in profondità. Prima di ciò, al paziente viene iniettato in vena il mezzo di contrasto ecografico, che in pochi secondi si propaga nei vasi sanguigni e raggiunge gli organi interni. Il mdc è composto da microbolle che, una volta colpite dagli ultrasuoni della sonda, si espandono rendendosi visibili sul monitor. L’esame dura una ventina di minuti.
Come ci si prepara?
In caso di ecografia all’addome, il paziente deve presentarsi a digiuno da almeno sei ore. Gli effetti collaterali del mezzo di contrasto ecografico sono molto rari, tanto che il mdc può essere assunto anche da chi soffre di insufficienza renale o epatica; è tuttavia controindicato per i pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave e con difficoltà respiratorie, e nelle donne incinte.
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