La risonanza magnetica per la diagnosi di patologie oncologiche è un metodo diagnostico non invasivo che mira ad acquisire immagini ad alta definizione del corpo umano nel suo interno, ed è impiegata per rilevare alcuni tipi di tumore, stabilirne la stadiazione e valutare la risposta ad eventuali cure.
Per ottenere le immagini, la risonanza magnetica sfrutta l’energia dei campi magnetici e le fonti di radiofrequenza; è quindi innocua per l’organismo umano ed è ripetibile anche a distanza di poco tempo.
Come ci si prepara per l’esame?
Prima di sottoporsi a una risonanza magnetica non è necessario stare a digiuno o rispettare una dieta specifica. È bene sapere, però, che indossare protesi metalliche, pace-maker o clips vascolari non compatibili potrebbe rendere impossibile l’indagine.
In che consiste?
Al paziente viene chiesto di rimuovere qualsiasi oggetto o indumento con parti metalliche, oltre a lenti a contatto e apparecchi acustici, e di distendersi su un lettino che, scorrendo all’interno della macchina a forma di tubo, si posiziona tra i poli del magnete. Basta rimanere rilassati e perfettamente immobili, ed eventualmente avvertire il personale medico in caso si avverta un calore eccessivo in alcune parti del corpo. Per sopportare i forti rumori prodotti dalla macchina durante il funzionamento, al paziente vengono forniti dei tappi per le orecchie. L’esame può durare da 20 a 40 minuti.
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