L’ernia ombelicale è una fuoriuscita di viscere o tessuto dalle pareti addominali che si verifica nell’area dell’ombelico e colpisce in particolar modo i bambini appena nati, a seguito della incompleta chiusura dell’orifizio attraverso il quale passa il cordone ombelicale; essa tende a risolversi da sola entro il primo anno e mezzo di vita.
L’ernia ombelicale, però, può interessare anche l’adulto, per motivi vari che vanno dall’obesità a gravidanze multiple, interventi chirurgici pregressi, cirrosi, asciti (raccolta patologica di liquidi nella cavità addominale): tutte condizioni che possono provocare una pressione eccessiva all’interno dell’addome. In tal caso, si rende necessaria un’operazione chirurgica per evitare l’insorgere di infezioni e complicanze (ernia strozzata o incarcerata) che possono degenerare in occlusione intestinale, dolori all’addome particolarmente intensi e vomito.
Quali sono i sintomi?
I principali sintomi di un’ernia ombelicale sono i seguenti:
- dolore addominale, che si intensifica con colpi di tosse, starnuti o se si sollevano pesi;
- presenza di una protuberanza nell’area dell’ombelico;
- pelle arrossata;
- cute dell’ombelico di colore grigio/bluastro;
- disturbi della digestione e intestinali.
Trattamenti
Nei bambini l’ernia ombelicale non necessita di alcun trattamento, poiché solitamente rientra da sola entro 12-18 mesi. Tuttavia, se persiste oltre il terzo anno di età, se assume dimensioni significative (oltre i due centimentri di diametro) e se provoca dolore, occorre intervenire chirurgicamente anche nei pazienti più piccoli.
Negli adulti, invece, l’operazione è sempre raccomandata, per evitare complicanze: si effettua un’incisione alla base dell’ombelico attraverso la quale il tessuto fuoriuscito viene ricollocato nell’addome. L’intervento viene svolto in day-hospital; il paziente dovrà poi evitare di fare sforzi per almeno una settimana.
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