La toxoplasmosi è un’infezione scatenata da un parassita, il Toxoplasma gondii, ed è particolarmente pericolosa per le donne incinte, poiché può avere effetti molto gravi sul feto (rischio di aborto, ritardo mentale), e per le persone immunodepresse, per le quali può risultare addirittura fatale. Si trasmette tramite il contatto con gli animali (in particolar modo i gatti) e con le loro feci (durante la pulizia della lettiera, per esempio), oppure mangiando carne di animali infetti non cotta o verdure contaminate dalle loro feci.
La toxoplasmosi è una patologia prevalentemente asintomatica e molto diffusa: si calcola che oltre la metà della popolazione mondiale l’abbia contratta nel corso della vita.
Quali sono i sintomi?
Se il paziente ha difese immunitarie normali, la toxoplasmosi può rimanere latente e non provocare mai sintomi. In altri casi, i sintomi possono manifestarsi trascorso un mese dall’infezione con:
- linfonodi gonfi;
- muscoli dolenti;
- febbre;
- mal di testa;
- mal di gola;
- stanchezza.
Nelle persone con un sistema immunitario compromesso, in particolar modo i pazienti sieropositivi o con AIDS oppure i pazienti oncologici, la toxoplasmosi può avere complicanze molto serie, che includono infezioni polmonari e danni a reni, fegato, ossa e sistema nervoso.
Come si previene?
Ci sono alcuni accorgimenti da seguire per prevenire la toxoplasmosi, specialmente in gravidanza: innanzitutto evitare di mangiare carne cruda, insaccati, verdura non cotta; lavare con cura gli utensili da cucina entrati in contatto con carne e ortaggi crudi; lavare bene le mani dopo aver toccato un gatto o aver pulito la sua lettiera. Va comunque specificato che i gatti domestici sono meno esposti al rischio di contrarre la toxoplasmosi; il rischio riguarda per lo più i gatti selvatici che tendono a nutrirsi di carne cruda che potrebbe essere infetta (piccoli uccelli o topi).
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