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Si intende per capogiri uno stato di stordimento, instabilità e giramento di testa, accompagnato da una sensazione di barcollamento e di poter svenire da un momento all’altro, in alcuni casi anche da nausea, vomito e perdita di equilibrio. È una condizione che generalmente si risolve in poco tempo e può dipendere da sbalzi di pressione (ad esempio quando da sdraiati ci si alza in piedi in modo brusco), disidratazione, ipoglicemia, emicrania, digiuno prolungato, ma anche da ansia, stress, abuso di fumo o alcolici, e da alcuni farmaci.

I capogiri possono manifestarsi a tutte le età, ma sono più frequenti nelle persone anziane. Se durano più di un mese sono definiti cronici.

Quali patologie si possono associare ai capogiri?

Sebbene spesso i capogiri rappresentino un fenomeno passeggero e non grave, in alcuni casi possono essere il segnale di alcune patologie, tra cui:

  • anemia;
  • aterosclerosi;
  • artrosi cervicale;
  • ictus;
  • attacco di panico;
  • angiodisplasia;
  • diabete;
  • raffreddore, sinusite;
  • cefalea;
  • botulismo.

Quando rivolgersi a un medico?

È opportuno rivolgersi al proprio medico se il disturbo persiste e se è accompagnato da altri sintomi quali dolore al petto, difficoltà a respirare, mal di testa forte, se si annebbia la vista o in presenza di battito cardiaco irregolare, se si ha confusione, difficoltà a parlare o a camminare.

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