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Le convulsioni consistono in contrazioni improvvise, ripetute e involontarie della muscolatura di tutto il corpo, che provocano spasmi incontrollati. Di solito si accompagnano a perdita di conoscenza, rotazione degli occhi verso l’alto o di lato, espulsione di saliva dalla bocca, digrignamento dei denti, respirazione affannosa.

Gli attacchi convulsivi sono provocati da un’interruzione dell’attività elettrica del cervello. Possono limitarsi a un episodio isolato o ripetersi nel tempo, e durare da pochi secondi a diversi minuti. In alcuni casi sono preceduti da nausea, vertigini e visione di luci lampeggianti.

Quali patologie si possono associare alle convulsioni?

Alcune delle patologie che possono provocare attacchi convulsivi sono:

  • epilessia;
  • intossicazione da monossido di carbonio;
  • ebola;
  • malaria;
  • meningite;
  • tetano;
  • toxoplasmosi;
  • febbre alta;
  • insufficienza epatica o renale;
  • infezioni virali;
  • ipoglicemia;
  • alcolismo, tossicodipendenza.

Che fare in caso di crisi convulsiva?

In presenza di una persona in preda a una crisi convulsiva, si raccomanda di non interferire con l’evento e lasciare che passi da solo. Tuttavia, è importante evitare che la persona si faccia del male adottando alcuni accorgimenti: aiutarla a distendersi; allentare gli abiti, specialmente intorno al collo; mettere un cuscino sotto la testa; posizionarla su un fianco, per scongiurare il pericolo di soffocamento con la saliva o il vomito.

Se le crisi convulsive di ripetono nel tempo, il medico potrà prescrivere dei farmaci anticonvulsivanti.

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