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Per flatulenza si intende l’emissione di gas dall’intestino attraverso l’ano, in quantità considerevole e con una certa frequenza. Il gas intestinale (flato) ha origine da una miscela di aria ingerita (aerofagia) e fermentazione batterica di alimenti nel colon, dovuta a una cattiva digestione (malassorbimento), soprattutto di carboidrati complessi. Il disturbo può derivare anche dall’assunzione di alcuni farmaci o da stress eccessivo.

In molti casi la flatulenza si accompagna a gonfiore addominale (meteorismo), specialmente quando i gas si accumulano nell’intestino e non possono trovare sfogo.

Quali malattie si associano alla flatulenza?

In circa il 75% dei casi, la flatulenza è provocata dalla fermentazione batterica di alimenti ingeriti. Essa, tuttavia può essere anche la manifestazione di alcune patologie, quali:

  • gastrite;
  • colite;
  • colecistite;
  • angina addominale;
  • sindrome dell’intestino irritabile;
  • celiachia;
  • allergie e intolleranze alimentari;
  • ansia e depressione.

Cosa fare in caso di flatulenza?

Alcuni cibi favoriscono l’iperproduzione di gas intestinale, tra cui fagioli, ceci, broccoli, cavoli, carciofi, latticini, cipolle, cereali integrali, bevande gassate. Se si riscontrano episodi di flatulenza dopo aver ingerito alcuni di questi alimenti, meglio ridurne il consumo. Per digerire meglio il lattosio si possono assumere probiotici o integratori, in particolare a base di fibre, per favorire la motilità dell’intestino crasso. Si consiglia comunque di non mangiare troppo velocemente e di svolgere esercizio fisico regolare.

Quando rivolgersi al medico?

Gli episodi di flatulenza sono generalmente di breve durata e si risolvono da soli. Ma in presenza di altri sintomi, quali diarrea, tracce di sangue nelle feci, dolore all’addome o al petto, è bene consultare subito un medico perché il disturbo potrebbe avere origine da un problema più serio.

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