L’orticaria è una forma di eruzione cutanea che si manifesta con la comparsa di pomfi - chiazze rosse in rilievo - che si accompagnano o meno ad angioedema (le zone particolarmente interessate sono volto, labbra e palpebre) e gonfiore. I pomfi possono variare per numero, forma, estensione e distribuzione. Il sintomo principale dell’orticaria è il prurito, che spesso esordisce con una sensazione di bruciore che precede la comparsa dei pomfi e si fa più inteso alla sera e durante la notte. Possono manifestarsi anche altri sintomi, tra i quali stanchezza, cefalea, dolori articolari, dolori addominali e nausea.
Tre le forme di orticaria: acuta, cronica e orticaria spontanea cronica.
L’orticaria acuta è spesso provocata da reazioni allergiche, in particolare da farmaci e alimenti anche se le cause scatenanti sono diverse. In tal caso l’eruzione ha un decorso inferiore alle 6 settimane.
L’orticaria cronica dal punto di vista clinico è molto simile alla forma acuta ma di rado è di natura allergica. Anche in tal caso i fattori scatenanti sono molteplici ma non sempre di facili da individuare.
L’orticaria spontanea cronica (CSU) è una patologia endogena, i sintomi insorgono spontaneamente senza che sia possibile individuare uno specifico fattore scatenante esterno, come può essere il polline o un alimento nell’allergia.
Non a caso viene definita una malattia complessa a causa della sua natura idiopatica, poiché non necessariamente legata a specifiche cause che ne scatenino le manifestazioni cutanee, che rende difficile, nella maggior parte dei casi, individuare il “colpevole”. Tale disturbo è caratterizzato dalla presenza di pomfi di diametro variabile con o senza angioedema. Il picco di incidenza è tra i 20 e 40 anni e la prevalenza stimata tra 0,5% e 1%, più frequente tra le donne. Tra i fattori di rischio: ansia, obesità, disordini di tipo psichiatrico, tumori maligni. Le cause scatenanti: infezioni batteriche, virali o parassitarie, allergie o intolleranze alimentari.
Cosa può provocare l’orticaria?
Tra i possibili fattori responsabili dell’orticaria:
- farmaci;
- additivi alimentari:
- alcuni alimenti (latte, uova, crostacei, frutta secca);
- sostanze chimiche;
- infezioni virali;
- puntura d’insetti;
- malattie autoimmuni;
- infezioni parassitarie.
- infezioni batteriche;
Nell’orticaria cronica spontanea, invece, le manifestazioni compaiono senza causa apparente.
Come diagnosticare l’orticaria cronica spontanea
Tra gli esami da eseguire, è necessario sottoporsi al test specifico cutaneo con il prick test o un test sierologico di radioallergosorbenza (RAST) e infine, se possibile, un test di provocazione con il sospetto allergene controllato con placebo.
Il prick test è lo strumento essenziale per la diagnosi delle reazioni da ipersensibilità immediate. Viene eseguito a livello ambulatoriale, in pochi minuti, assolutamente non invasivo e indolore. Il RAST test è un esame di laboratorio che misura nel sangue venoso (è necessario un prelievo) il livello delle IgE specifiche, prodotte verso una particolare sostanza (allergene).
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