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11 marzo 2021

Il melanoma è un tumore che deriva dalla trasformazione dei melanociti, ovvero cellule  pigmentano la pelle, e si può sviluppare su cute sana o da un nevo (neo) preesistente. Questo tipo di tumore, in Italia, si colloca al 3° posto per incidenza sotto i 50 anni, dove si verifica un raddoppio dei casi ogni 10 anni.

Forme di melanoma e valutazione del brutto anatroccolo

Si possono differenziare forme diverse di melanoma: a diffusione superficiale, nodulare, acrale lentigginoso e di tipo lentigo maligna. Ignazio Stanganelli, Responsabile Skin Cancer Unit dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori "Dino Amadori” e Professore associato dell’Università di Parma, indica in forma irregolare e colori disomogenei le caratteristiche morfologiche da considerare per individuare il “nevo diverso”, una lesione pigmentata che spicca rispetto a tutte le altre, perché «il riconoscimento del cosiddetto “brutto anatroccolo” è fondamentale». Esistono inoltre variabili analitiche che servono ad effettuare una valutazione più precisa, ovvero specifiche caratteristiche che corrispondono alle prime cinque lettere dell’alfabeto ABCDE e che servono a valutare un nevo sospetto:

  • Asimmetria;
  • Bordi irregolari;
  • Colore disomogeneo o nero;
  • Dimensioni superiore ai 6 mm;
  • Evoluzione  (modifica delle dimensioni e dell’aspetto anche rapida)

Questi criteri rappresentano importanti strumenti anche per effettuare un auto-esame e eventualmente a richiedere il parere del proprio medico, che potrebbe indirizzare verso una visita specialistica da un dermatologo.

Come si effettua la diagnosi

Il dermatologo analizza la pelle a occhio nudo e tramite il supporto di uno strumento chiamato dermatoscopio, munito di una luce e di una lente che permette di ingrandire la lesione di 10 volte, aumentando considerevolmente il numero di diagnosi corrette.  «Grazie alla dermoscopia - spiega Stanganelli - riusciamo a diminuire il numero di asportazioni inutili, migliorando la diagnosi precoce», fondamentale per intervenire in maniera tempestiva in caso di melanoma.

Nel caso di difficoltà a raggiungere una sicura diagnosi differenziale fra melanoma e nevo atipico, la prassi è di procedere comunque all’asportazione e a un successivo esame istologico. In presenza di molti nevi atipici piatti si può ricorrere alla videodermatoscopia digitale (cosiddetta mappatura computerizzata) sino alla microscopia confocale. Queste metodiche vengono decise dallo specialista ed eseguite da dermatologi esperti.

Prevenzione del melanoma e diagnosi precoce

Il ruolo della prevenzione primaria è essenziale e deve partire, secondo Stanganelli,  già in età pediatrica, adottando comportamenti adeguati durante l’esposizione solare, che può contribuire allo sviluppo di un melanoma. Viene quindi raccomandato di esporsi al sole in maniera moderata fin dall’infanzia evitando le ustioni solari, evitare l’esposizione al sole durante le ore  più calde della giornata, le ore centrali della giornata. Viene inoltre consigliato l’uso di maglietta, cappellino, occhiali da sole e soprattutto l’utilizzo regolare di crema solare ad alto SPF , evitando anche il ricorso ai lettini abbronzanti.

Per quanto riguarda invece la diagnosi precoce, può essere facilitata considerando in particolare le categorie più a rischio, come:

- persone con cute chiara/che si scotta facilmente;

- persone con storia personale di pregresso melanoma

- persone che hanno familiarità di melanoma;

Tutta la popolazione, e questi soggetti in maniera particolare, devono prestare attenzione alla salute della propria pelle e a eventuali campanelli d’allarme, sottoponendosi in maniera regolare a visite specialistiche dermatologiche di controllo. In generale, viene consigliata una visita ogni 2 anni, ma in caso di soggetti a rischio la frequenza deve essere incrementata e può essere prescritto un controllo anche ogni 2-3 mesi.

 

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