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L'influenza, la cui diffusione è stata largamente limitata negli ultimi 2 anni a causa delle misure anti-Covid che hanno ridotto la circolazione dei virus stagionali, farà il suo massiccio ritorno in autunno, tentando di soppiantare il Covid. Queste previsioni si basano sui dati epidemiologici che stanno emergendo nell'emisfero Sud. In questi giorni, infatti – evidenzia l'Osservatorioinfluenza - il sistema di sorveglianza australiano sta rilevando un andamento di crescita della curva epidemica estremamente accelerato, in anticipo rispetto al normale andamento. E anche in Argentina sembra esserci la stessa situazione. Si tratta di virus tutti di tipo A, con una certa predominanza di A3N2.

Queste dinamiche - chiariscono gli esperti – fanno ipotizzare che, mentre nelle ultime due stagioni, grazie alle misure anti-Covid e soprattutto all'uso massivo delle mascherine, l'epidemia dell'influenza è stata soppiantata quasi interamente dal Covid e la circolazione dei virus influenzali è stata abbastanza contenuta, il prossimo anno l'influenza possa tornare a essere un problema e si possa assistere a una competizione in cui Covid e influenza cercheranno di diventare entrambi il principale virus respiratorio invernale.

Da qui la sollecitazione degli specialisti di Osservatorioinfluenza a vaccinarsi contro il virus influenzale già all'inizio di questo autunno per evitare, soprattutto nelle persone fragili, complicazioni polmonari anche gravi dovute all'influenza o, ancora una volta, una sovrapposizione con il Covid. Quest’ultimo, in questi giorni, sta rialzando la testa anche in Italia, specie a causa delle nuove sottovarianti di Omicron caratterizzate da una elevata trasmissibilità e del progressivo ritorno alla 'normalità', e che in autunno molto probabilmente darà vita a una nuova ondata.

L'ideale - ricordano gli esperti di Osservatorioinfluenza - è vaccinarsi quanto prima perché la protezione anticorpale, per essere efficace, necessita di circa 2 settimane dal momento della somministrazione. La vaccinazione, come per molte altre malattie infettive, rimane senza dubbio la forma più efficace di prevenzione dell'influenza. La vaccinazione contro l'influenza è necessaria per proteggere le persone dalle complicanze della malattia che, nei soggetti più a rischio, si accompagnano a un aumento del numero di ricoveri e delle morti.

La protezione che il vaccino conferisce abbatte infatti il rischio di contrarre forme gravi e la necessità di ricovero in ospedale. Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non hanno riconosciute controindicazioni ed è fortemente indicato per chi ha più di 60 anni di età, per gli operatori sanitari e per chi è particolarmente a rischio, come le persone con patologie che riducono la risposta immunitaria e i portatori di patologie che aumentano il rischio di complicanze.

22/06/2022

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