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"La cardiologia italiana è in buona salute. Ma la nuova svolta saranno le cure personalizzate". Si è espresso così all’Adnkronos Salute Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia all'Università Cattolica di Roma e direttore della Terapia intensiva cardiologica del Policlinico Gemelli, che ha di recente pubblicato il libro 'Dalla parte del cuore', edizione Rubbettino, in cui racconta il suo percorso professionale attraverso le storie dei pazienti che ha curato.

"La situazione attuale della cardiologia italiana è senza dubbio buona - prosegue - in particolare abbiamo avuto, in questi anni, un'evoluzione delle unità coronariche. Queste strutture in passato servivano solo a curare l'infarto, da quando è nata l'angioplastica, le unità di terapia intensiva coronarica si sono trasformate in unità di terapie intensive cardiologiche. Prima curavamo solo gli infarti. Adesso per la maggior parte dei pazienti curiamo lo scompenso cardiaco, una patologia più complessa, che può riguardare più organi. C'è stata un'evoluzione, sia sul piano della ricerca, sia sul piano delle tecnologie". Il futuro è però "la medicina personalizzata. Se in passato dominavano le linee guida, uguali per tutti, domani la cura sarà tarata sul singolo paziente".

05/12/2022

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