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L’allarme degli psicologi: 'Con pandemia aumento disagio psicologico e uso psicofarmaci'

"Abbiamo notato un aumento del disagio nella popolazione e, allo stesso tempo, il ricorso all’uso di psicofarmaci, sia ansiolitici che antidepressivi, così come è cresciuta la richiesta di aiuto da parte della popolazione rispetto a prima della pandemia. Il problema è che una parte importate dei queste persone fatica a fare i trattamenti di cui avrebbe bisogno perché manca una rete psicologica pubblica in grado di dare risposte. In pochi possono permettersi un aiuto privato, tanto più che le persone in difficoltà economiche sono molto aumentate rispetto a un anno e mezzo fa". A lanciare l’allarme è David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop).

"Secondo la normativa nazionale, per chi ne ha bisogno - spiega - la psicoterapia deve essere garantita dal servizio sanitario nazionale. Il fatto è che per attuare la normativa ci vogliono i professionisti: in tutta Italia, per tutte le attività, ci sono solo 5mila psicologi, uno ogni 12mila abitanti, dalla mamma che ha la depressione post partum al malato oncologico fino al paziente con un male incurabile o al bambino con un disturbo del neurosviluppo. È evidente che, essendo ampiamente insufficienti, la psicoterapia è pressoché impossibile da ottenere nel servizio sanitario nazionale. In virtù di questo la gente si rivolge al privato: ed è qui che, nell'80% dei casi, vengono fatti i trattamenti psicologici, comportando una soluzione drastica da un punto di vista sociale. Le persone fragili, e che più avrebbero bisogno di aiuto, paradossalmente non vengono aiutate. Chi non ha altra scelta, se non quella di rivolgersi al medico di famiglia, si fa prescrivere il farmaco".

Ecco, dunque, "l'uso abnorme di psicofarmaci anche improprio - dice Lazzari - utilizzati tra l'altro non per un periodo di tempo circoscritto, come dovrebbe essere, ma da una percentuale importante della popolazione in cronico, quindi anche per tutta la vita. Da inizio pandemia le persone che hanno comunicato al proprio psicologo di fare uso di psicofarmaci sono aumentate del 20%. Un po' come curare i denti con un banale antidolorifico, tralasciando la necessaria visita da un dentista per intervenire all'origine del problema".

06/04/2021

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