L’abbandono delle cure negli anziani con malattie croniche è aumentato durante la pandemia. Per arginare il fenomeno, Italia Longeva, l’associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del ministero della Salute, propone di integrare un indicatore di aderenza alle terapie al Nuovo sistema di garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea).
Con oltre 8 milioni di over 65 affetti da almeno una malattia cronica, 5 milioni e mezzo che ne hanno almeno tre e circa 2 milioni di anziani costretti ad assumere almeno 10 farmaci al giorno - si legge in una nota - l’aderenza alle cure rappresenta un fattore chiave per garantire una vecchiaia attiva e il più possibile in salute (le malattie croniche sono responsabili dell’80% degli anni con disabilità e di oltre il 70% delle morti a livello mondiale) e, al contempo, la tenuta del Ssn. Prendendo in considerazione alcune tra le più diffuse malattie cardiovascolari, livelli di aderenza almeno pari all’80% consentirebbero di ottenere un risparmio totale annuo di 522 milioni di euro per le dislipidemie e di 898 milioni di euro per l’ipertensione.
A rendere noti questi dati, sottolineando l’urgenza di fare dell’aderenza un obiettivo strategico di sanità pubblica, a partire dalla definizione di un indicatore che ne standardizzi la misurazione attraverso un benchmarking virtuoso tra le Regioni, è l’Expert Opinion Paper “L’aderenza nella governance della long-term care: proposta di indicatore sintetico”, promosso da 'Italia Longeva' e condiviso con la Direzione generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute. Il Paper è stato presentato nel corso dell’evento “La misurazione dell’aderenza nella governance della long-term care: key player a confronto”, alla presenza dei decisori e dei principali attori del sistema Salute a livello centrale e regionale.
"L’aderenza al trattamento farmacologico deve essere considerata un parametro essenziale per garantire la salute della popolazione, in particolare degli anziani, e per rendere più efficiente il nostro sistema sanitario", afferma il geriatra Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva. "È un tema di cui si parla da anni ma, ad oggi - fa notare - non esiste uno strumento di valutazione valido per tutte le patologie e facilmente implementabile dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Il vero passo in avanti è la proposta di un indicatore sintetico quale strategia standardizzata di misurazione dell’aderenza in tutto il Paese, in grado di darci un’istantanea della qualità dell’assistenza sanitaria e di correggere il tiro laddove necessario".
"L’aderenza terapeutica, specialmente nell’ambito della cronicità, è una tematica certamente meritevole di attenzione e potrebbe essere verificata nell’ambito dei lavori di revisione degli indicatori del Nuovo sistema di garanzia, in un percorso condiviso con le Regioni”, spiega Andrea Urbani, Direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute.
Con il Paper di Italia Longeva, è stata realizzata una revisione sistematica della letteratura degli ultimi 10 anni, volta a identificare e valutare gli indicatori di aderenza alle terapie per le patologie croniche nella popolazione italiana. “Un aumento dell’aderenza, sebbene comporti un incremento dei costi farmaceutici - Federico Spandonaro, presidente di Crea Sanità, Università degli Studi di Roma Tor Vergata - determina una riduzione più che proporzionale dei costi sanitari diretti totali, dovuti principalmente alla riduzione delle visite mediche e dei ricoveri ospedalieri. Dallo studio emerge che qualora si raggiungessero livelli di aderenza alle terapie maggiori dell’80%, si produrrebbe un risparmio mediano annuo pro-capite di 462 euro per l’ipertensione, di 659 euro per le dislipidemie e di 572 euro per l’insufficienza cardiaca".
Tra le diverse azioni implementate per migliorare l’aderenza, quelle che si sono rivelate maggiormente costo-efficaci e dunque in grado di incidere in maniera significativa sulla riduzione dei costi sanitari - spiega ancora la nota - sono rappresentate dagli interventi educativi rivolti ai pazienti e al personale sanitario, l’utilizzo di farmaci in associazione fissa o di poli-pillole che consentono di semplificare la terapia, il coinvolgimento delle farmacie e del personale sanitario, la riduzione della spesa out-of-pocket (interamente a carico del cittadino) e il monitoraggio dell’aderenza tramite interventi ad hoc.
"Il tema dell’aderenza è assente tra gli attuali 88 criteri da rispettare per garantire l’adempimento dei Lea - conclude Bernabei - e dunque assicurare ai cittadini appropriatezza ed equità delle cure. Solo misurando l’aderenza, è possibile ricomprenderla nel Nuovo sistema di Garanzia che, fissato un livello standard di adempimento, potrà rivelarsi un potente meccanismo di incentivazione per le Regioni ad investire in azioni concrete per aumentare i livelli di aderenza e migliorare lo stato di salute dei propri cittadini”.
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