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Metà dei pazienti cronici over 65 non si cura in modo corretto

L’aderenza alle terapie rappresenta un fattore chiave per garantire una buona qualità di vita e la sostenibilità del Ssn. In Italia, ad oggi solo il 50% dei pazienti di età superiore ai 65 anni riesce a seguire correttamente le cure. Sono oltre 8 milioni di over65 affetti da almeno una malattia cronica e circa 2 milioni di anziani costretti ad assumere almeno 10 farmaci al giorno. Se l’assunzione di farmaci viene interrotta senza un motivo clinico, l’investimento fatto fino a quel momento può considerarsi vano.

I numeri sono stati ricordati in occasione della Giornata nazionale per l'aderenza terapeutica istituita per ricordare a pazienti, caregiver, operatori sanitari e Istituzioni che seguire correttamente le cure è fondamentale soprattutto per chi convive con una malattia cronica, in particolare ora in piena emergenza pandemica. La mancata aderenza farmacologica impatta pesantemente sulla salute dei pazienti, del Ssn e della società in generale.

In Italia il 60% degli over 65 è colpito da una malattia cronica e, tra queste, le malattie cardiometaboliche sono le più frequenti (27%). Sono quasi 18 milioni le persone che ogni anno muoiono nel mondo per malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel nostro Paese. Negli ultimi 20 anni, le sole terapie hanno ridotto del 50% la mortalità per cardiopatia ischemica, ma molto resta ancora da fare. Una questione, quella dell’aderenza terapeutica, attualissima e non più procrastinabile, purtroppo molto spesso sottovalutata dai pazienti che per una serie di svariati motivi riducono, sbagliano o abbandonano l’assunzione dei farmaci loro prescritti. Se l’aderenza salisse al 70% si potrebbero evitare oltre 82mila tra infarti ed ictus, con un conseguente risparmio per il Ssn di circa 330milioni di euro.

Numerosi studi confermano che un paziente consapevole e correttamente informato sulla propria condizione è più aderente alla cura. A tale proposito sono utilissimi gli interventi educativi rivolti ai pazienti, ai caregiver e al personale sanitario, ma fondamentale risulta essere anche la disponibilità di farmaci in grado di semplificare la terapia.

13/04/2021

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