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Supervisione di Matteo Piovella, presidente SOI

Come vede chi è miope

Provoca la visione sfocata degli oggetti lontani, mentre la visione da vicino è buona e nitida. È la miopia, il difetto della vista più diffuso.

Secondo i dati dell’Oms attualmente sono un 1,5 miliardi le persone miopi in tutto il mondo, che si stima possano salire a 2,5 miliardi da qui a 10 anni e a 5 miliardi entro il 2050.

In Italia a soffrire di miopia sono 15 milioni di adulti e circa un milione e mezzo tra bambini e adolescenti, che rischiano di peggiorare la loro visione da lontano, anche a causa del troppo tempo passato al chiuso e all’utilizzo smodato di pc, Tv e smartphone.

Miopia

I gradi e le diottrie della miopia: lieve, moderata e grave

La miopia si misura in diottrie e può essere suddivisa in tre stadi:

  • lieve, fino a 3 diottrie

  • moderata, da 3 a 6 diottrie

  • elevata, oltre le 6 diottrie

Nei casi di miopia inferiore a 5 diottrie non sussistono particolari complicazioni. Al di sopra di questo livello, invece, aumenta il rischio di lesioni retiniche che possono influire sulla capacità visiva.

La miopia generalmente si manifesta in età scolare e tende ad aumentare nel periodo dello sviluppo fino a stabilizzarsi dopo i 20-25 anni di età. Se non vi sono malattie particolari che possano interferire, dopo questa età, di norma, la miopia aumenta in maniera lieve.

Per vedere nitidamente il miope ha bisogno costantemente, alla guida o nelle attività di tutti i giorni, degli occhiali e di lenti correttive che permettono di dirigere in modo appropriato raggi di luce in modo da formare immagini nitide sulla retina.

La miopia può regredire con l’età? Può portare alla cecità? Dalla miopia non si guarisce ma sicuramente oggi gli oculisti dispongono di alcune armi per controllarne il peggioramento, almeno nelle miopie più leggere, al fine di impedirne o rallentarne la progressione, mentre su quelle gravi è più difficile perché la componente genetica è più rilevante.

Si tratta di un disturbo visivo in cui la riduzione della visione non è completa – non corrisponde quindi alla cecità – ma si traduce nella diminuzione permanente dell'acutezza del campo visivo di un individuo.

Sintomi della miopia

I sintomi più comuni provocati dalla miopia sono: affaticamento degli occhi, bruciore agli occhi, mal di testa, difficoltà nella visione notturna, visione sfocata da lontano, riduzione della vista, necessità di strizzare gli occhi per vedere chiaramente.

I disturbi, e la loro intensità, variano in relazione al grado di miopia.

La miopia può essere associata ad altre malattie a carico degli occhi, tra le quali la comparsa di cataratta e di glaucoma (malattia caratterizzata da un aumento della pressione oculare). Nelle persone con miopia grave, superiore alle 5-6 diottrie, aumenta anche il rischio di distacco della retina, il tessuto di origine nervosa che riveste quasi tutta la parete interna dell'occhio.

Cause: come viene la miopia? 

Le principali cause della miopia sono:  

  • bulbo oculare più lungo del normale (miopia assiale);

  • curvatura della cornea o del cristallino maggiore della norma;

  • eccessivo potere refrattivo del cristallino (miopia d'indice).

La comparsa della miopia può essere legata sia a fattori genetici che ambientali, correlati allo stile di vita.

I bambini che trascorrono molto tempo in ambienti chiusi, ad esempio, svolgendo attività da vicino come lettura alla luce artificiale, computer o videogiochi sono più a rischio. Per questo motivo in alcuni paesi, per contrastare l'insorgenza sempre più frequente del fenomeno, nelle scuole si stanno adottando programmi che prevedono attività all'aria aperta e alla luce naturale. 

Questo disturbo può essere anche di origine traumatica, provocato cioè da gravi alterazioni della membrana vascolare dell'occhio interposta tra retina e sclerotica (coroide) o da contusioni del globo oculare. 

Vi è poi la miopia transitoria che può essere causata da contusioni, dall'assunzione di alcuni farmaci, da glicemia alta, da cataratta o da particolari stati di affaticamento.

Diagnosi

La diagnosi di miopia si effettua con una visita oculistica con misura dell’acutezza visiva, vengono cioè determinate le diottrie del disturbo visivo.

Se necessario, viene eseguito anche il test della rifrazione (determinazione del difetto di rifrazione) che deve essere ripetuto ogni 1 o 2 anni.

Lo screening dell'acuità visiva nei bambini aiuta a rilevare i difetti di rifrazione prima che questi interferiscano con l'apprendimento.

Cos’è il test dell’acuità visiva?
Con il termine acuità visiva si intende la capacità dell’occhio umano di individuare e percepire i più piccoli dettagli di un oggetto a una determinata distanza, in particolare di distinguere due punti vicini come separati e distinti.
L’acuità visiva viene normalmente misurata in decimi, invitando il paziente a leggere le righe della classica tavola presente in ogni studio oculistico con stampati dei simboli (lettere o cifre) di grandezze diverse: se il paziente riesce a leggere tutte e dieci le righe, la sua acutezza visiva è di 10/10, se legge otto righe ha un visus di 8/10 e così via. Tra i diversi test della vista, quelli utilizzati per misurare l’acutezza visiva di una persona sono essenzialmente tre:
test del contrasto - il paziente deve leggere una fila di lettere della stessa grandezza ma di colori diversi, dal nero sfumando fino al bianco;
test di Landolt - utilizzato soprattutto con i bambini che ancora non sanno leggere, a cui viene chiesto di osservare una tavola con diversi anelli aperti in alto, in basso, a destra o a sinistra e di indicare di volta in volta dove si trova l’apertura;
test di Snellen - il più utilizzato dagli oculisti, effettuato coprendo un occhio alla volta con una mano e leggendo la tavola composta da dieci righe con simboli o lettere di grandezza decrescente.

Cure: occhiali, lenti a contatto o laser?

Per correggere la miopia sono disponibili diversi strumenti: occhiali, lenti a contatto e intervento chirurgico.

Per i bambini e gli adolescenti è preferibile l'uso di occhiali, più gestibili delle lenti a contatto dal punto di vista della pulizia e della manutenzione; nell'età infantile, inoltre, si ha un rischio maggiore di sensibilizzazione al materiale delle lenti stesse.

Le lenti a contatto permettono una qualità visiva migliore rispetto agli occhiali e risolvono vari problemi estetici e funzionali.

Tuttavia, non sono tollerate da tutte le persone e presentano anche l'inconveniente di subire l'influsso di determinate condizioni atmosferiche e ambientali (vento, polvere, pollini, salsedine) che rendono il loro utilizzo più complicato.

In alternativa all'utilizzo di occhiali e lenti a contatto è possibile ricorrere alla chirurgia con il laser. Le tecniche laser sono efficaci nei difetti lievi e medi, meno in quelli di grado più elevato.

Inoltre, c’è l'impianto di lenti intraoculari (IOL) che permette una definitiva correzione del difetto visivo. In genere si ricorre a questa tecnica quando non è possibile sottoporsi a interventi di altro tipo. Consiste nell'impianto all'interno dell'occhio di lenti da vista di dimensioni molto piccole in grado di ripristinare la capacità di messa a fuoco. Questo tipo di intervento è reversibile.

Questi interventi vengono eseguiti in ambulatorio, in anestesia locale.

Inoltre, oggi ci sono nuove e sofisticate tecnologie con le quali è possibile “operare” la miopia con risultati positivi in un importante numero di casi. La chirurgia più utilizzata in questo tipo di interventi è il laser che sostituisce il bisturi.

L’intervento laser per correggere la miopia è definitivo, ma va eseguito quando la miopia è stabilizzata.

I costi dell’intervento di laser miopia variano ampiamente a seconda di dove vengono effettuati e della tecnica utilizzata.

L’intervento laser si può eseguire in convenzione con le principali assicurazioni (pagamento diretto o indiretto a seconda della specifica assicurazione), fondi sanitari e fondi integrativi.

Lenti a contatto: quali tipi e come sceglierle

Le lenti a contatto attualmente in commercio si distinguono in diverse tipologie che variano per materiale e durata e, a seconda delle diverse esigenze, lo specialista può consigliare le lenti morbide, rigide e semi-rigide.

Le lenti a contatto morbide permettono all'occhio di "respirare", nel senso che sono permeabili all'ossigeno. Sono le più utilizzate perché aderiscono facilmente all'occhio e sono confortevoli da indossare, per questi motivi indicate per chi fa sport ed ha una vita attiva.

Esistono quelle “usa e getta” giornaliere e quelle ad uso prolungato indossabili per una settimana.

Le lenti rigide sono dispositivi durevoli e resistenti ma spesso difficili da applicare. Sebbene permettano una visione superiore rispetto alle lenti morbide, sono poco utilizzate perché quelle semi-rigide e soprattutto quelle morbide, hanno molti più vantaggi.

Le lenti semi-rigide offrono una visione nitida e una durata di vita più lunga (2-3 anni) rispetto alle lenti a contatto morbide. Sono ideali per gli astigmatici, in quanto correggono bene la deformazione della cornea che provoca l'astigmatismo, garantendo una certa acuità visiva.  Richiedono, però, tempi di adattamento piuttosto lunghi e non sempre sono adatte alle attività sportive perché piuttosto mobili.

Le regole per un uso corretto delle lenti a contatto

  • Lavarsi bene le mani e asciugarle perfettamente prima di applicare o levare le lenti a contatto; conservare le lenti nei liquidi appositi (non salini) se non si impiegano le lenti giornaliere.

  • Non lavare mai le lenti a contatto con l’acqua corrente.

  • Non dormire con le lenti a contatto.

  • Togliere le lenti al primo sintomo di fastidio (sensazione di corpo estraneo o arrossamento).

  • Portare con sé un paio di occhiali di scorta.

  • In caso di occhio secco ricorrere alle “lacrimi artificiali”.

  • Non scambiare mai le lenti a contatto con altre persone al fine di evitare un contagio d’infezioni.

  • Non fare il bagno (al mare o in piscina) né la doccia quando si portano le lenti a contatto.

  • Utilizzare le lacrimi artificiali, specialmente se ci si espone al sole, evitando di far seccare l’occhio.

  • Non portare le lenti a contatto per un periodo di tempo superiore alle 6-8 ore.

Prevenzione

Il principale step per una buona prevenzione consiste nell’eseguire visite oculistiche di screening già all’età di 4-5 anni e se si ha familiarità per patologie oculari addirittura prima di questa età.

In molti casi, con qualche accorgimento, l’insorgere della miopia si potrebbe prevenire o ritardare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sono 253 milioni i disabili visivi nel mondo, di cui 217 milioni gli ipovedenti e 36 milioni i ciechi. E, entro il 2050, metà della popolazione mondiale potrebbe essere affetta da miopia, come afferma uno studio australiano, pubblicato dalla rivista Ophthalmology.

Vivere con la miopia

Le persone con miopie di media e forte entità possono sperimentare il fenomeno delle “mosche volanti” (miodesopsie). Il problema, seppure fastidioso, non è serio, ma è consigliabile un controllo oculistico per escludere l'associazione con altre malattie. Attualmente, non esistono farmaci o trattamenti specifici per il problema delle miodesopsie.

Cosa sono le miodesopsie?

Con l’espressione mosche volanti ci si riferisce in maniera colloquiale alle miodesopsie, ovvero corpi mobili filiformi o puntiformi che proiettano sulla retina la loro ombra e che compaiono all’interno del campo visivo. Questo fastidioso disturbo può manifestarsi ad ogni età, ma più spesso fra i 20 e i 30 anni e fra i 50 e i 60 anni, e di frequente prosegue per tutta la vita.

Le mosche volanti possono a volte essere connesse a traumi e infiammazioni oculari, precedenti interventi chirurgici e patologie cardiovascolari.

Il fenomeno si intensifica quando si fissa una superficie o uno sfondo chiaro e luminoso, come per esempio una parete bianca, oppure mentre si usa il computer.

Condurre uno stile di vita sano basato su un’alimentazione ricca di vitamine, sali minerali, frutta e verdura può aiutare contro questo disturbo. Bere molta acqua, soprattutto nei mesi più caldi, è molto importante. Quanto alle terapie, attualmente, non esiste una cura farmacologica in grado di risolvere il disturbo. È importante che I l paziente si concentri sull’immagine che sta guardando, piuttosto che sulle mosche volanti, così da permettere al cervello di adattarsi alla loro presenza ed eliminare, almeno dal punto di vista visivo, il problema.

Differenze tra miopia e astigmatismo

La miopia è un difetto della vista molto diffuso che si manifesta con la difficoltà di vedere bene da lontano. L’occhio miope ha un bulbo più allungato del normale e presenta un’anomalia refrattiva che non consente di mettere a fuoco un oggetto distante in modo corretto: invece di focalizzarsi sulla retina, i raggi luminosi provenienti dall’oggetto cadono davanti ad essa e poi divergono, producendo un’immagine sfocata.

L’astigmatismo è, invece, un difetto oculare molto diffuso che non permette di vedere chiaramente né da vicino né da lontano.

È provocato da una deformazione della cornea, che invece di essere perfettamente sferica presenta delle irregolarità nella sua forma che non consentono ai raggi di luce di essere messi a fuoco in modo omogeneo su tutti i meridiani. Molte persone ne sono affette fin dalla nascita, e il difetto può accompagnarsi a miopia, ipermetropia e presbiopia.

L’astigmatismo può essere corneale (dovuto a una curvatura anomala della cornea) o lenticolare (dovuto ad alterazioni del cristallino).

Cosa fare quando miopia e astigmatismo si presentano insieme?

Nel caso la miopia e l’astigmatismo si presentino insieme, è possibile correggere questi difetti visivi mediante un intervento di chirurgia refrattiva, un'operazione sicura ed efficace che offre risultati ottimali, con un procedimento indolore e un post operatorio facile.

L’ipermetropia

Al contrario del miope, l'ipermetrope è una persona che riesce a vedere meglio gli oggetti distanti rispetto a quelli vicini. L'ipermetropia però non va confusa con la presbiopia, che rende più difficile la lettura da vicino e che insorge naturalmente in qualsiasi persona con l'avanzare dell'età.

L'ipermetropia è generalmente causata da un occhio eccessivamente corto. Questa forma irregolare determina la messa a fuoco dei raggi luminosi provenienti dall'esterno dietro la retina anziché direttamente su di essa. In questo modo le immagini degli oggetti vicini appaiono più sfocate.

Poiché anche la gravità dell'ipermetropia varia considerevolmente, anche questo disturbo può creare problemi nell'ambito della vita quotidiana. Una buona percentuale di chi soffre di ipermetropia ha difficoltà a lavorare al computer, a leggere o a svolgere qualsiasi altra attività che richieda una buona vista da vicino. Anche l'ipermetropia si corregge solitamente con gli occhiali o le lenti a contatto per favorire la corretta rimessa a fuoco dei raggi luminosi nell'occhio.

Miopia degenerativa

La miopia degenerativa è un’alterazione anatomo-funzionale dell’eccessivo accrescimento del bulbo oculare lungo il suo asse antero-posteriore. Questa alterazione anatomica è dovuta alla miopia assiale.

Se la miopia assiale è talmente elevata da comportare alterazioni anatomiche a livello della retina, la correzione con occhiali o lenti a contatto può non essere più sufficiente a ottenere una visione perfettamente nitida, parliamo in questo caso di miopia degenerativa.

In presenza di miopia degenerativa si ha l’impossibilità di ripristinare una visione perfetta con i mezzi correttivi convenzionali poiché la retina è alterata e non è più in grado di recepire perfettamente le immagini.

Quando compare la miopia degenerativa

La miopia patologica (degenerativa) insorge intorno ai 5-6 anni e in genere è associata all’allungamento del bulbo oculare e ad alterazioni della retina. Questi due fattori possono causare un grave abbassamento della vista.

La diagnosi arriva spesso in ritardo, perché il bimbo non sa di aver un problema e i genitori se ne accorgono solo quando le maestre segnalano che non vede bene la lavagna.
 
Per questo motivo gli esperti raccomandano di intervenire in tempo. Una focalizzazione sbagliata comporta un affaticamento visivo perché il cervello stenta a mantenere un'immagine unica e a concentrarsi.

Miopia nei bambini

I bambini con uno o entrambi i genitori miopi, hanno una maggiore probabilità di sviluppare il vizio refrattivo rispetto ai loro coetanei. Accanto alla predisposizione genetica, è stato ipotizzato il ruolo di fattori ambientali, tra cui il livello di scolarizzazione associato alla prolungata visione da vicino durante lo studio.

Quali sono i sintomi?

Il soggetto miope ha una visione sfocata degli oggetti posti a distanza, quindi ha difficoltà nella visione per lontano. Questo si accompagna alla tendenza a strizzare gli occhi, in quanto la chiusura parziale delle palpebre instaura nel bambino miope un meccanismo di compenso e migliora leggermente la percezione visiva.

I bambini miopi tendono ad avvicinarsi agli oggetti (es. il televisore) o a portare gli oggetti molto vicini a sé (es. un libro), in modo da poterli vedere meglio. Il bambino miope può presentare anche affaticamento nella visione prolungata per vicino.

Come si cura?

La correzione si basa sull'utilizzo di lenti negative (occhiali o lenti a contatto) che consentono di mettere a fuoco le immagini sulla retina e, laddove il sistema oculare è normalmente sviluppato, la corretta visione per lontano. Attualmente, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, è possibile correggere la miopia in maniera definitiva con trattamenti chirurgici specifici.

Può scomparire con l’età adulta?

A differenza dell’ipermetropia, la miopia è un difetto che non si riduce nel tempo. Con la crescita del bambino, l'entità della miopia può aumentare. Tuttavia, con il completamento dello sviluppo, le forme semplici tendono in genere ad arrestarsi, a differenza delle forme patologiche che tendono a progredire verso valori di miopia molto elevati anche in età più avanzata. Quando la miopia si stabilizza, cosa che non avviene sempre e che non è prevedibile, questo avviene mediamente tra i 20 e 25 anni di età.

Col passare degli anni, il bambino che in primo momento ha corretto la miopia con gli occhiali, potrà optare per l’utilizzo delle lenti a contatto o per l’eliminazione del vizio refrattivo tramite laser (da eseguire quando la miopia risulti stabilizzata da qualche tempo).

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