Dormire fa bene all’organismo ma andare a letto ogni sera alla stessa ora è un vero e proprio toccasana per la salute del cuore. L’orario perfetto? Tra le 22 e le 23, in particolare per le donne. Se il sonno inizia o prima o dopo, infatti, il rischio cardiovascolare aumenta. La raccomandazione arriva da alcuni ricercatori inglesi che hanno condotto uno studio pubblicato sull'European Heart Journal - Digital Health, rivista ufficiale della European Society of Cardiology (https://www.escardio.org).
Lo studio
Si tratta di un’ampia indagine che ha coinvolto oltre 88 mila individui di età media 61 anni, le cui abitudini al sonno sono state monitorate in modo obiettivo, facendo loro indossare per diversi giorni un accelerometro per misurarne l'attività e gli orari del risveglio e dell'addormentamento.
“I risultarti – afferma David Plans capo della ricerca presso Huma Therapeutics e docente della University of Exeter, nel Regno Unito - suggeriscono che andare a letto troppo presto o troppo tardi potrebbe destabilizzare l'orologio interno dell'organismo, con effetti avversi sulla salute cardiovascolare». E l’effetto negativo non dipende da quante ore si trascorrono dormendo una volta appoggiata la testa sul cuscino.
Per scongiurare futuri rischi cardiaci l’intervallo perfetto per andare a dormire è tra le 22 e le 23.
I ricercatori hanno utilizzato i dati relativi alle persone che, tra il 2013 e il 2015, avevano accettato l’invito a indossare un accelerometro da polso per 7 giorni che ha misurato qualità e durata del sonno. Lo studio ha incluso quindi 88.026 partecipanti (il 58% donne e il 42% uomini), di età compresa tra 43 e 79 anni. In media dopo circa 5-6 anni dalla racconta delle informazioni, ci sono stati 3.172 partecipanti (il 3,58%) che hanno sviluppato un evento cardiovascolare (infarto miocardico, insufficienza cardiaca, cardiopatia ischemica cronica, ictus e attacco ischemico).
Cuore a rischio dopo la mezzanotte
Considerando queste persone e l’orario in cui andavano a dormire, i ricercatori hanno notato che la più alta incidenza di problemi cardio-vascolari era legata a un orario del riposo che iniziava dopo la mezzanotte: in particolare coloro che si addormentavano a mezzanotte o più tardi avevano un rischio maggiore del 25% di sviluppare malattie cardiovascolari, ma anche coloro che si addormentavano prima delle 10 di sera avevano un rischio maggiore del 24%. Addormentarsi solo un’ora «dopo» era comunque sconsigliato: chi si addormentava tra le 23 e le 24 aveva un rischio maggiore del 12% di malattie cardiovascolari rispetto a chi si addormentava nell’ora precedente. “Il momento più rischioso – afferma Plans - è dopo la mezzanotte, probabilmente perché andare a letto così tardi riduce le chance di essere esposti alla luce del mattino che è importante per resettare il nostro orologio interno». Dunque, l’orario da preferire – per i ricercatori – è quello tra le 22 e le 23.
Regolare l’orologio biologico
Dallo studio inglese si evince che l’interruzione del ritmo circadiano è un fattore di rischio poco studiato per le malattie cardiovascolari e che il suo disallineamento prolungato può portare a ipertensione, ridotta qualità del sonno e aterosclerosi, tutti meccanismi biologici che aumentano il rischio cardiovascolare. Dunque, se l’orologio biologico non viene regolato, il “disallineamento aumenta l’infiammazione e può compromettere la regolazione del glucosio, fattori che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari», conclude Plans.
Per preservare la salute del cuore – oltre a non fumare, seguire una corretta alimentazione e praticare regolarmente sport - i ricercatori consigliano di abbandonarsi al sonno non prima delle 22 e non dopo le 23. Come fare? Innanzitutto, niente cellulari e tablet prima di andare a letto, evitare l'attività fisica serale, avere poca esposizione alla luce.
Donne over50 più a rischio
Il sonno diventa difficile dopo la menopausa proprio in un periodo in cui, a causa della diminuzione degli estrogeni, le donne non sono più protette dagli eventi cardio-vascolari, anzi, dopo la menopausa i tassi di eventi cardiovascolari nelle donne aumentano fino a incontrare, o addirittura superare, quelli delle controparti maschili.
Ritmo circadiano
Il ritmo circadiano è fondamentale per molte funzioni dell’organismo, dall’andamento della pressione arteriosa a quello della temperatura corporea, dalla produzione dell’ormone cortisolo (l'ormone simbolo dello stress: nei momenti di maggior tensione determina l'aumento di glicemia e grassi nel sangue, mettendo a disposizione l'energia di cui il corpo ha bisogno) alla produzione di melatonina e quindi al governo del ritmo veglia/sonno. Funzioni fondamentali per il mantenimento dello stato di salute, tanto che il loro malfunzionamento appare sempre più chiaramente collegato a disturbi quali malattie cardiocircolatorie, malattie infettive, diabete e obesità.
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