La psoriasi è molto più di una malattia della pelle. Per oltre 125 milioni di persone nel mondo è una patologia 'visibile', complessa da gestire e fortemente caratterizzata da un impatto a livello psicologico e fisico superiore ad altre malattie croniche. Le persone con psoriasi devono spesso fare i conti con vergogna, depressione, ansia, imbarazzo e isolamento. Per molti, scoraggiati dalle recidive periodiche (le placche vanno e vengono, tendono ad ingrandirsi o scompaiono del tutto, per poi ritornare a settimane o mesi di distanza) e da terapie spesso insoddisfacenti, la convinzione è che questa malattia oltre che invalidante ponga un limite alla propria vita perché li esclude dalla società.
Peggiora nei periodi di maggiore stress, di rado si guarisce in modo definitivo, anche se oggi esistono molte terapie in grado di tenerla sotto controllo. Nonostante i nuovi farmaci e i numerosi trattamenti che aiutano a condurre una vita migliore, per chi ne soffre resta una malattia devastante perché la psoriasi si vede. Il malato deve combattere ogni giorno contro la patologia, affrontare i problemi che comporta, ma soprattutto deve lottare contro l'ignoranza delle persone. Non a caso i pazienti ancora oggi si sentono dire 'che saranno mai due macchioline sulla pelle?', solo perché la psoriasi non è una malattia mortale.
In Italia la psoriasi colpisce 2,5 milioni di persone (il 10% è affetto da una forma moderata-severa), uomini e donne in egual misura anche se durante la pubertà e la menopausa le donne registrano un picco di incidenza. Uno su due, secondo le associazioni italiane di dermatologia, resta senza cura per molti anni e non è seguito in un Centro di riferimento. La pandemia da Covid-19 ha reso ancor più problematica la continuità assistenziale e terapeutica, mentre per questa patologia la relazione dermatologo-paziente è fondamentale. La mancata prestazione, infatti, significa per i pazienti ridurre l’aderenza terapeutica, non saper gestire un effetto collaterale e lo stato di ansia e di stress influisce negativamente sulla malattia.
Sintomi e cause
Unghie rigate, forfora, macchie rosse, placche argentate e squamose, pelle secca che tende a rompersi e a sanguinare, prurito, dolore, bruciore alla pelle, in particolare su mani, gomiti e pianta dei piedi. Questi i primi segnali con i quali fa la sua comparsa la malattia cronica autoimmnune (che ancora non rientra nel Piano nazionale della cronicità) caratterizzata da una anomalia della crescita dell'epidermide, che può comparire e scomparire spontaneamente. Si manifesta a qualsiasi età, anche se il picco di insorgenza si registra tra i 20 e i 40 anni (in tre quarti dei pazienti compare prima dei 40 anni e in un terzo dei casi prima dei 20): spesso a seguito di fattori scatenanti.
La psoriasi e le altre malattie
Sebbene si manifesti con lesioni sulla cute, oggi sappiamo che la psoriasi è una malattia a interessamento sistemico, ovvero è associata a numerose altre patologie, prima fra tutte l’artrite psoriasica. Seguono, secondo l’Oms, alcune malattie metaboliche (diabete, obesità e sindrome metabolica), l’aumentato rischio cardiovascolare, la steatosi epatica non alcolica (il fegato grasso), le malattie infiammatorie croniche intestinali, disturbi psicologici.
Il paziente psoriasico è generalmente un adulto (over 35), in sovrappeso, con un'anomala quantità di lipidi nel sangue (in particolare colesterolo plasmatico e trigliceridi), fumatore e sedentario. Una dieta proinfiammatoria, ricca di carni lavorate e alimenti a elevata percentuale di grassi saturi, certamente non aiuta ed è assolutamente sconsigliata. Diversamente, la dieta mediterranea – raccomandano i dermatologi - a base di frutta, verdura, cereali integrali e ad elevato contenuto di fibre, racchiude preziosi nutrienti per mantenere in salute la pelle. Inoltre è bene bandire alcol e fumo perché fattori trigger, possono cioè provocare in persone predisposte, anche a distanza di una o due settimane, la comparsa di chiazze psoriasiche. Necessario tenere sempre sotto controllo il proprio peso corporeo, l’obesità infatti è un grande acceleratore della malattia. Quindi lo stile di vita è fondamentale.
Diagnosi e terapie
Per giungere alla diagnosi di psoriasi è sufficiente l’esame clinico delle lesioni cutanee durante la visita con un dermatologo. Il medico si basa sull’anamnesi (eventuale storia familiare di psoriasi, andamento della malattia, trattamenti precedenti). Nei casi dubbi può essere necessario l’esame istologico attraverso il prelievo di un piccolo campione di tessuto. Oggi, tra le opzioni terapeutiche ci sono gli anticorpi monoclonali, che consentono di raggiungere e mantenere una remissione delle placche psoriasiche e una pelle quasi o completamente pulita. Impensabile fino a pochi anni fa.
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