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Le neoplasie mieloproliferative sono un gruppo di malattie caratterizzate dal cattivo funzionamento delle cellule che danno vita ai globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Si chiamano cellule ematopoietiche staminali e la presenza di alcune mutazioni fa sì che il loro comportamento sia alterato. Una possibile conseguenza è la moltiplicazione delle cellule ematopoietiche nella milza e nel fegato. Ecco perché spesso queste patologie causano splenomegalia, cioè un aumento delle dimensioni della milza.

I sintomi

L'ingrossamento della milza avviene nelle fasi più avanzate di malattia. Aumentando di dimensioni, la milza può fare pressione su stomaco e intestino dando un senso di pesantezza o discomfort, sazietà precoce o dolori all’addome, digestione difficile e irregolarità della funzione intestinale (diarrea e stitichezza). A volte è possibile avere anche disturbi urinari, difficoltà a trovare una posizione da sdraiati o da seduti, difficoltà a piegarsi, gambe gonfie e tosse secca. L'esame che viene eseguito per valutare le dimensioni della milza è l'ecografia completa dell'addome.

Le terapie

In caso di progressivo ingrossamento della milza, disturbi gastrointestinali o dolori addominali, è possibile ricorrere alla terapia farmacologica. Come prima scelta si ricorre alla chemioterapia. Sono poi anche disponibili dei farmaci mirati, gli inibitori selettivi delle proteine JAK1 e JAK2, che risultano iper-attivate nelle neoplasie mieloproliferative. Se le terapie falliscono e i sintomi sono particolarmente gravi, si può pensare all'asportazione chirurgica della milza (splenectomia) o la radioterapia a basse dosi di radiazioni che ne riduce le dimensioni.

La dieta

La dieta può aiutare nella gestione delle neoplasie mieloproliferative e ridurre alcuni sintomi, ma non incide direttamente sulla progressione delle malattie. È comunque importante mangiare in modo sano ed equilibrato, cercando soprattutto di limitare carni rosse e formaggi, preferendo pesci magri, legumi e prodotti con pochi grassi animali, per ridurre il colesterolo cattivo e migliorare la salute cardiovascolare. È bene sostituire i prodotti a base di farine raffinate con prodotti integrali, evitare zuccheri e cibi processati, limitare sale, caffè e alcolici e aumentare il consumo di verdura e frutta. Attenzione: se si è sottoposti a chemioterapia o se si sta perdendo peso, è importante discutere dell’alimentazione migliore da seguire con il proprio medico per evitare il rischio di malnutrizione.

10/06/2022

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