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Con la diffusione del Covid-19 nel mondo, il termine pandemia è salito agli onori della cronaca ed è stato utilizzato in maniera estremamente frequente. Proviamo a capire ora nel dettaglio cosa si intenda per pandemia e quali siano stati gli eventi più significativi della storia.

Cos’è una pandemia

Secondo l’Oms, una pandemia consiste nella diffusione di una nuova malattia in almeno 2 continenti, attraverso una forte trasmissibilità da uomo a uomo. All'interno di questa definizione viene dato peso non tanto al livello di gravità della patologia, quanto alla rapidità e all’efficacia con cui si propaga.

Un criterio essenziale da questo punto di vista, che spesso viene citato per capire l’andamento della pandemia, è l’indice R0, ovvero il numero medio di persone che sono contagiate da ciascuna persona infetta. Più questo numero cresce, maggiore è la diffusione della malattia. Questo fenomeno è correlato sia alle caratteristiche specifiche dell'agente infettivo che ad altri fattori, come la densità e la mobilità della popolazione, le condizioni igieniche e climatiche e il livello di immunità e di persone vaccinate. Nella maggior parte delle pandemie che hanno interessato gli uomini, l’origine dell’infezione è stata identificata nella specie animale; il virus è stato trasmesso all’uomo in una fase successiva.

La dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms, avvenuta nel caso del Covid-19 il 12 marzo 2020, dà il via a uno stato di emergenza di sanità pubblica e ogni Paese deve adottare un Piano Pandemico, coerente con le linee guide definite dallo stesso Oms, in costante aggiornamento a seconda dell’evoluzione epidemiologica.

Epidemia ed endemia

Altri termini molto utilizzati in questo periodo sono stati epidemia ed endemia.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, si parla di epidemia quando si verifica “la manifestazione frequente e localizzata – ma limitata nel tempo – di una malattia infettiva, con una trasmissione diffusa del virus”. Condizione indispensabile è che ogni soggetto affetto contagi a sua volta più di una persona, con incremento rapido dei casi “oltre l’atteso in una particolare area e in uno specifico intervallo temporale”.

Una malattia endemica, invece, presuppone che “l’agente responsabile è stabilmente presente e circola nella popolazione, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma uniformemente distribuito nel tempo”. (fonte: Istituto Superiore di Sanità).

Le fasi di una pandemia

All’interno di una pandemia l’Oms distingue 6 fasi diverse, a cui corrispondono, quando necessario, relative contromisure.

  • Fasi 1-2: il virus circola fra gli animali. È importante cercare di ridurre il rischio di trasmissione all’uomo.
  • Fase 3: trasmissione del virus all’uomo, in modalità ancora sporadica. Si tratta dell’inizio dell'allerta pandemica e bisogna procedere il prima possibile alla tipizzazione del nuovo virus e a un attento monitoraggio dei primi casi.
  • Fase 4: si sviluppano piccoli cluster epidemici, ovvero gruppi di casi, con diffusione ancora limitata del virus. Le misure a questo punto riguardano il contenimento dei focolai epidemici.
  • Fase 5: i cluster epidemici si allargano e il rischio pandemico è ora sostanziale. Deve essere aumentata e migliorata l'organizzazione delle misure di contenimento.
  • Fase 6: si tratta della vera e propria fase pandemica, che prevede l’attuazione dei piani pandemici, con adeguati sistemi di sorveglianza. La pandemia è spesso caratterizzata da più ondate, con periodi di picco di contagi a cui seguono fasi di calo.

Successivamente, si arriva alla fase post-pandemica, caratterizzata dalla fine dello stato di emergenza sanitaria ma anche dal mantenimento di misure di valutazione della diffusione del virus.

Le pandemie nella storia

Tra le pandemie più celebri della storia si deve innanzitutto ricordare quella della peste bubbonica, o peste nera, arrivata in Europa nel XIV secolo, probabilmente dalla Mongolia, e responsabile della morte di oltre un terzo della popolazione del continente.

Fra il 1918 e il 1919 si verificò la pandemia di Influenza Spagnola, così chiamata, sembra, perché la stampa in Spagna ne descrisse con attenzione l’evoluzione, in quanto priva della censura presente negli Stati coinvolti nella guerra. Questo virus influenzale determinò circa 50 milioni di vittime in tutto il mondo.

Nel XX secolo un’altra pandemia venne innescata da un virus influenzale di origine aviaria, l’Asiatica, che alla fine degli anni ‘50 causò più di 1 milione di morti. Identifica-to inizialmente in Cina, il virus si è poi diffuso rapidamente negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

Dello stesso ceppo dell’Asiatica è l'influenza di Hong Kong, partita da questa città nel 1968 per poi raggiungere gli Stati Uniti ed espandersi a livello mondiale, con ondate di ritorno fino al 1972 e circa 1 milione di morti. In Italia fu ribattezzata la Spaziale.

L’ultima pandemia dichiarata prima di quella di Covid-19 è stata la cosiddetta influenza suina, diffusasi fra il 2009 e il 2010 a partire dal Messico. Si tratta di una combinazione di virus influenzali suini, aviari e umani, caratterizzata da elevata trasmissibilità. I decessi stimati sono compresi fra i 100.000 e i 400.000.

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