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Riconoscere l’influenza vera da sindromi simili e saper affrontare al meglio la stagione fredda che è dietro l’angolo. Un aiuto arriva dal virologo Fabrizio Pregliasco, professore associato del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell'Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio che a tale proposito ha stilato un bon ton antivirus che comprende le contromisure in caso di contagio. 

"La vera influenza – spiega Pregliasco - rispetto ad altri casi, si riconosce per febbre con temperatura elevate, a comparsa brusca; sintomi respiratori o bruciore agli occhi e almeno un sintomo extra respiratorio (come dolori muscolari, mal di testa, spossatezza, e così via)".

Cinque i consigli dell’esperto per vivere al meglio la prossima stagione influenzale, trovando una via di convivenza con gli scomodi compagni invisibili del nostro inverno. Ecco l'elenco:

1) Farsi guidare sempre dal buonsenso, alla base di una migliore convivenza all'interno della propria comunità;

2) Essere consapevoli del fatto che i virus rappresenteranno, anche nel futuro, un problema di sanità pubblica;

3) Mantenere i principi igienici e comportamentali fondamentali;

4) Sottoporsi a vaccinazioni ed eventuali richiami se e quando necessario;

5) Educarsi all'automedicazione responsabile per la gestione della sintomatologia, ma, in caso di soggetti fragili, rivolgersi al medico subito perché venga valutata la possibilità di utilizzare farmaci antivirali alla comparsa dei primi sintomi.

"Per quanto riguarda l'automedicazione - riflette Pregliasco - recentemente è stato criminalizzato quello che era la vigile attesa come concetto, ma è ciò che si deve fare: valutare la sintomatologia e gestirla, in prima battuta facendo ricorso proprio ai farmaci di automedicazione che permettono di alleviare i sintomi senza azzerarli". Mentre il Covid continua a circolare, pronto a colpire al fianco dei virus stagionali, "tra gli elementi fondamentali per ridurre l'impatto di queste patologie nella prossima stagione autunnale e invernale ricordiamo le vaccinazioni, i richiami per le persone a rischio, insieme a un approccio terapeutico corretto e alla corretta educazione all'automedicazione responsabile", esorta il virologo.

E poi ci sono le misure anti-contagio ormai "sdoganate" in molti casi: "Troviamo le mascherine, utilizzate per tutelarci e soprattutto per tutelare le persone fragili nella nostra comunità. Dobbiamo però pensarle ora come a un paio dei nostri occhiali da sole: un accessorio che deve entrare automaticamente nel nostro utilizzo quotidiano. Il lavaggio delle mani risulta senz'altro di estremo aiuto per arginare il contagio, perché in questi 2-3 anni abbiamo imparato che una serie di patologie si trasmette soprattutto attraverso le mani. Si tratta in generale di precauzioni che andrebbero mantenute trasversalmente e adottate come abitudini nella nostra quotidianità", ribadisce il virologo.

Quanto al vaccino anti-Covid, "farlo è una delle indicazioni principali per evitare la diffusione del virus ed è quindi fondamentale - ovviamente se associato ad altri accorgimenti - in un'ottica di massa, dove lo scopo principale è quello di ridurre la contagiosità. La somministrazione della quarta dose del vaccino anti Covid-19 e della vaccinazione antinfluenzale sono" invece "imprescindibili - precisa l'esperto - per tutti quei soggetti maggiormente esposti o più vulnerabili e fragili, come ad esempio gli anziani e i soggetti a rischio".

03/10/2022

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