It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

L'attore Bruce Willis soffre di demenza frontotemporale, un termine generico che indica un gruppo di disturbi cerebrali che colpiscono principalmente il lobo frontale e temporale del cervello, aree generalmente associate alla personalità, al comportamento e al linguaggio. Dunque, il nemico per la star hollywoodiana non è l’afasia, come precedentemente ipotizzato. Ad annunciare la nuova diagnosi della malattia la famiglia di Willis sui social.

“La notizia è dolorosa – scrive su Instagram la famiglia dell’attore americano 67enne - ma è un sollievo avere finalmente una diagnosi chiara. Oggi non ci sono cure per la malattia, una realtà che speriamo possa cambiare negli anni a venire. Con l'avanzare delle condizioni di Bruce, speriamo che l'attenzione dei media possa essere focalizzata sul far luce su questa malattia che necessita di molta più consapevolezza e ricerca”. Nella primavera del 2022 “gli è era stata diagnosticata l'afasia – prosegue la nota - che causa difficoltà nel parlare. Questa è progredita e gli è stata data una diagnosi più specifica".

Secondo gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, “a differenza delle altre demenze che affliggono generalmente persone di oltre 65 anni di età”, la demenza frontotemporale tende a manifestarsi “in persone più giovani. La maggior parte dei casi accertati riguarda persone tra i 45 ed i 65 anni di età, sebbene possa manifestarsi anche in persone più giovani o più anziane”. Come altri tipi di demenza, la demenza frontotemporale tende a progredire e a diventare più grave con il passare del tempo.

I sintomi possono includere cambiamenti nella personalità e nel comportamento, tra cui mancanza di iniziativa, comportamenti impulsivi, trascuratezza dell'igiene personale, comportamenti ossessivamente ripetitivi, eccessi nell'alimentazione. E ancora: disturbi del linguaggio (pronunciare a fatica correttamente una parola, usare una parola per un'altra, avere difficoltà nella comprensione delle frasi udite o lette) ma anche problemi di memoria, rigidità e lentezza nei movimenti, perdita di controllo della vescica o dell’intestino, debolezza muscolare o difficoltà nel deglutire. Dunque, una condizione che nel tempo diventa invalidante.

In Italia, è possibile individuare le disponibilità e i diversi tipi di servizi sanitari e socio-sanitari per le persone con disturbi cognitivi e con demenze sul sito dell’Osservatorio Demenze, creato e gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) su mandato del Ministero della Salute.

La patologia è causata da un accumulo di proteine difettose all'interno delle cellule del cervello che le danneggia e ne impedisce il corretto funzionamento. Le aree interessate sono i lobi frontali e temporali (laterali) del cervello, importanti per il controllo del linguaggio, del comportamento e per le capacità di organizzazione e pianificazione. Non si conoscono ancora le cause dell’accumulo di proteine - concludono gli esperti dell’Iss - ma è stato trovato spesso un legame con alterazioni nei geni. Circa una persona su tre colpita da demenza frontotemporale ha altri casi di demenza nella propria famiglia.

16/02/2023

Curated Tags

Stai lasciando l'area PAG

Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica