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Efficacia e sicurezza dei vaccini anti-Covid sono confermate da due nuovi studi. Una ricerca danese dimostra che il vaccino riduce il rischio di decesso in pazienti affetti da insufficienza cardiaca. Un secondo studio, pubblicato di recente su 'Circulation', indica invece che il rischio di miocardite è 11 volte più alto tra le persone non vaccinate affette da Covid-19 rispetto ai vaccinati. "Queste nuove evidenze scientifiche dovrebbero rassicurarci e spingere alla vaccinazione chi ancora esita”, "confermano infatti che i vaccini sono sicuri anche per le persone con insufficienza cardiaca e che l'infezione Covid-19 è più pericolosa per il cuore rispetto alla vaccinazione", afferma Ciro Indolfi, presidente della Società italiana di Cardiologia (Sic).

Lo studio danese, condotto dall'ospedale Herlev e Gentofe a Hellerup, conferma che i vaccini anti-Covid a mRna sono legati a un ridotto rischio di morte nei pazienti con insufficienza cardiaca. Sono stati coinvolti un gruppo di 50.893 pazienti con insufficienza cardiaca non vaccinati nel 2019 e un gruppo di 50.893 pazienti con insufficienza cardiaca che sono stati vaccinati con uno dei due vaccini mRNA nel 2021. Tutti i partecipanti sono stati seguiti per 90 giorni.

Ebbene, tra i 101.786 pazienti con insufficienza cardiaca, i ricercatori hanno scoperto che la somministrazione di un vaccino a mRNA non causa alcun peggioramento dello scompenso cardiaco né aumenta il rischio di miocardite o di tromboembolismo venoso. Al contrario la vaccinazione anti-Covid è associata a un ridotto rischio di mortalità per tutte le cause. “I risultati di questo studio indicano che i pazienti con insufficienza cardiaca dovrebbero avere la priorità per le vaccinazioni e per i richiami”, evidenzia Indolfi.

L'altro studio, pubblicato su 'Circulation', ha dimostrato che il rischio di miocardite è più alto tra le persone non vaccinate affette da Covid-19 rispetto ai non vaccinati. “La miocardite – chiarisce Indolfi - è solitamente innescata da un'infezione virale. Si tratta di un'infiammazione della parete del muscolo cardiaco, il miocardio. Questa condizione è rara e può compromettere il muscolo cardiaco e il sistema elettrico del cuore, che è essenziale affinché il cuore continui a pompare normalmente. Un episodio di miocardite può risolversi spontaneamente, richiedere un trattamento o può causare danni permanenti al cuore”.

Nello studio, dell'Università di Oxford, i ricercatori hanno incrociato i dati di quasi 43 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di un vaccino Covid-19 in Inghilterra con i dati nazionali sulle infezioni Covid-19, sui certificati di ricovero ospedaliero e di morte per un periodo che va dal 1° dicembre 2020 al 15 dicembre 2021. Ebbene, le analisi hanno rilevato che le persone che sono state infettate da Covid-19 prima di ricevere il vaccino anti-Covid sono 11 volte più a rischio di sviluppare miocardite. Non solo. Il rischio di miocardite correlata all'infezione Covid-19 è risultato dimezzato tra le persone che sono state infettate dopo la vaccinazione.

“Questo studio è un'ulteriore conferma dell'efficacia e della sicurezza di vaccini anti-Covid disponibili”, sottolinea il presidente della Sic, “Basta quindi con i timori che stanno frenando la somministrazione della quarta dose nelle persone per cui è raccomandata. Il vaccino anti-Covid - conclude – è ancora la nostra arma migliore contro il virus Sars-CoV-2”.

22/08/2022

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