Tra i vari effetti negativi della pandemia, si riscontra anche quello sull'allattamento al seno. "Dopo un anno e mezzo di emergenza e un urgente cambiamento nelle pratiche ospedaliere dettato dal Covid anche i punti nascita sono stati coinvolti, le donne hanno avuto meno accesso alle cure prenatali, non potevano avere visite e c'è stata anche una maggiore separazione tra mamma e bambino, l'allattamento al seno ne ha sofferto". Queste le considerazioni di Riccardo Davanzo, presidente del Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell'allattamento al seno, in occasione della terza Conferenza nazionale sull'allattamento, che si è tenuta al ministero della Salute a Roma con la partecipazione di professionisti ed esperti del settore, a confronto sul tema della promozione dell'allattamento materno.
"Sui benefici dell'allattamento al seno siamo tutti d'accordo ma poi lo releghiamo in un ambito personale e con molta retorica - ha proseguito Davanzo - ci sono tanti condizionamenti su questo tema e c'è bisogno di una catena di solidarietà morale e fattuale, con un sostegno alle donne; e la politica in questo è fondamentale, con le proposte e le iniziative. L'allattamento al seno è spesso considerato un 'ombrello' che protegge il bambino dalle infezioni ma questo è un concetto corretto ma riduttivo, occorre un investimento per il futuro".
12/10/2021
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