"L'analisi genetica e strutturale su XBB.1.5" che ha preso il nome di 'Kraken' "suggerisce che sebbene questa nuova variante presenti diverse mutazioni di interesse e diverse caratteristiche che indicano capacità di 'fuga immunitaria', attualmente non ci sono prove su una sua particolare pericolosità rispetto ad altre varianti. Non è quindi una minaccia per la salute pubblica e non ci sono elementi per una situazione di allarme. In ogni caso, è importante continuare a prendere precauzioni e ad impegnarsi negli sforzi di prevenzione per proteggere la salute pubblica". Questi i risultati dello studio condotto dall'Università di Sassari, l'Università Campus Bio-Medico di Roma, l'Università Sapienza di Roma e l'Instituto Oswaldo Cruz del Fundação Oswaldo Cruz (Rio de Janeiro).
La ricerca, visionata in anteprima da Adnkronos Salute, ha esaminato 1.010 genomi completi. "Va comunque sottolineato - chiariscono i ricercatori - che nuove mutazioni in futuro possono rendere XBB.1.5 più pericolosa, per questo motivo il monitoraggio basato sul sequenziamento deve continuare, perché rappresenta l'unico modo per identificare e prevedere cambiamenti importanti nella composizione genomica del Sars-CoV-2".
"Il nostro lavoro conferma la variante Omicron come la variante dominante nel mondo, mentre 'Kraken' cresce più lentamente delle altre sottovarianti di Omicron. I vaccini coprono ampiamente XBB.1.5 o Kraken, infatti non ci sono differenze a livello di epitope con le altre sottovarianti", spiega Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, commentando lo studio a cui ha partecipato. "Quindi tranquillità, ma monitoraggio - prosegue Ciccozzi - perché anche se la sintomatologia è lieve, sulle persone fragili e sulle persone anziane senza copertura vaccinale può dare problemi".
07/02/2023
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