Migliorare l’efficacia diagnostica con un esame non invasivo rappresenta una conquista importante all’interno della lotta al tumore alla prostata. Questo è l’obiettivo, vicino ormai alla realizzazione, di uno studio sul primo prototipo di naso elettronico in grado di individuare la presenza della neoplasia a partire da un campione di urina.
Il naso elettronico, le origini
Il progetto si chiama Diag-Noise ed è il frutto della collaborazione fra Humanitas e Politecnico di Milano. Le origini del Diag-Noise risalgono a un ampio studio condotto dal 2012 da Humanitas insieme al Centro Militare Veterinario di Grosseto (Cemivet) e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa. Dalla ricerca è emerso che i cani, se adeguatamente addestrati, sono capaci di individuare un tumore alla prostata solo annusando l’urina dei pazienti.
Da questa importante scoperta si è ottenuta la conferma che il tumore alla prostata produce sostanze organiche volatili specifiche, che sono chiamate VOCs (Volatile Organic Compounds), riconoscibili dal potente olfatto dei cani. Si è quindi iniziato a lavorare a un dispositivo che potesse riprodurre questo fenomeno e facilitare il percorso diagnostico. Il naso elettronico è quindi un prototipo nato dalla riproduzione dell’olfatto canino, attraverso l’utilizzo di una serie di sensori che analizzano le sostanze volatili rilasciate dai campioni di urina.
Lo studio su Diag-Noise
Lo studio su questo dispositivo ad alto livello tecnologico è stato condotto da marzo 2020 a marzo 2021 in Humanitas Mater Domini, a Castellanza, e all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano; i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica International Journal of Urology.
All’indagine hanno partecipato 174 persone, fra pazienti con tumore alla prostata già accertato e uomini risultati negativi agli esami. A partire dall’analisi dei campioni di urina, il naso elettronico è riuscito ha identificato correttamente le persone con tumore alla prostata nell’85,2% dei casi e ha dato un responso negativo esatto nel 79,1% dei casi. In generale, l’accuratezza della diagnosi effettuata dal nuovo dispositivo, quindi la capacità di effettuare una diagnosi esatta, è stata dell’82,1%.
Prendendo in considerazione soltanto soggetti di età superiore ai 45 anni, ovvero la fascia più a rischio di tumore alla prostata e la più complessa da diagnosticare, si è ottenuta un’accuratezza dell’81%.
Il confronto con la biopsia
Al momento, la biopsia rappresenta l’esame che consente maggiore accuratezza per scoprire il cancro alla prostata, anche grazie al ricorso alla risonanza magnetica come supporto durante il prelievo di tessuto. Nonostante ciò, questa procedura raggiunge al massimo un tasso di rilevamento del 48,5% e conserva un tasso piuttosto alto di falsi negativi per tumori in fase precoce, dovuto al fatto che viene analizzata solo una piccola porzione di organo.
Il prototipo di naso elettronico permetterebbe quindi un significativo incremento dell’accuratezza e, inoltre, ha il vantaggio di essere un esame non invasivo, al contrario della biopsia.
Training del naso elettronico
Per raggiungere gli elevati livelli di accuratezza dello studio, il naso elettronico è stato sottoposto a una sorta di training, come succede per i cani. Questa attività ha coinvolto 530 persone ed è stata molto utile per definire al meglio i parametri di analisi e fare in modo che il dispositivo riuscisse a distinguere un campione positivo da uno negativo.
Dopo averne ulteriormente valutato l’efficacia attraverso altri studi su ampia scala sarà possibile inserire il naso elettronico nella pratica clinica e rendere più precisa la diagnosi di tumore alla prostata, permettendo un più veloce accesso alle terapie.
27/03/2023
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