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La via mediterranea per il trattamento della fibrillazione atriale è stata descritta in uno studio appena pubblicato sul 'Journal of Cardiovascular Electrophysiology', rivista ufficiale della Società mondiale di elettrofisiologia. Si tratta di "un importante lavoro che descrive per la prima volta la Meditereanea Technique, tecnica per l'ablazione endo/epicardica della fibrillazione atriale, messa a punto dalla Clinica Mediterranea di Napoli in collaborazione con il network Neuromed". La metodica, spiega una nota, "consente di colpire le cellule non solo dall'interno del cuore (endocardio), come nelle ablazioni tradizionali, ma anche dall'esterno (epicardio)". La fibrillazione atriale è un fattore di rischio per complicanze cardiovascolari come l’ictus perché il battito irregolare del cuore porta alla formazione di micro coaguli di sangue che possono poi essere spinti nelle arterie e causare infarto a livello cardiaco e ictus, a livello cerebrale.

L’ablazione è un trattamento che può essere indicato per il paziente con fibrillazione atriale che non si può controllare con la terapia farmacologica. L’ablazione transcatetere è una procedura mini-invasiva durante la quale il cardiologo introduce un sottile tubicino flessibile (catetere) nei vasi sanguigni e lo manovra fino a raggiungere il cuore, annullando (ablazione) i percorsi elettrici anomali presenti nei tessuti cardiaci e ripristinare un ritmo più regolare.

Con la nuova tecnica,”il vantaggio è notevole", spiegano gli ideatori. "Il successo nel mantenimento del ritmo sinusale passa dal 60% delle classiche ablazioni transcatetere (endocardiche) al 90% con la Meditereanea Technique (endo/epicardica). Anche quando paragonata ad altre ablazioni endo/epicardiche, le cosiddette ablazioni ibride, i vantaggi della Meditereanea Techinique sono evidenti". Innanzitutto, "la Meditereanea Techinique non richiede grandi tagli sul torace e non passa per la pleura. L'accesso della Meditereanea Techinique consiste in un taglio di un centimetro sotto lo sterno". Un altro vantaggio è che "la Meditereanea Technique viene eseguita in una sola seduta operatoria, mentre le altre ablazioni ibride richiedono due differenti interventi in momenti diversi".

Infine, "la Meditereanea Technique è la prima tecnica al mondo a utilizzare il mappaggio elettroanatomico sia in endocardio che in epicardio. Mentre nelle altre ablazioni ibride le bruciature vengono fatte solo sulla base di un criterio anatomico, nella Meditereanea Technique l'ablazione è più mirata e precisa poiché utilizza il sistema di mappaggio elettrico del cuore".

"Questa scoperta - commenta Giuseppe De Martino, responsabile dei centri di Aritmologia di numerose cliniche ubicate in Sud Italia tra cui la Clinica Mediterranea di Napoli e altre del gruppo Neuromed - è davvero rivoluzionaria poiché finalmente, dopo 25 anni dalla introduzione dell'ablazione nella cura della fibrillazione atriale, durante i quali la percentuale di successo era oramai attestata al 60-70%, finalmente siamo riusciti a elevarla al 90%".

"Per comprendere il problema della fibrillazione atriale - esemplifica lo specialista - bisogna pensare a una guerra contro delle cellule cardiache 'ribelli'. Più se ne eliminano, meglio è. Per 25 anni le ablazioni sono state sempre e solo rivolte a zone interne del cuore, le vene polmonari, dove albergano una parte importante di cellule ribelli. La grande novità della nostra scoperta è stata quella di aver saputo individuare altre due zone piene di cellule ribelli, che erano ben nascoste sulla parte esterna del cuore, e di aver trovato un modo mini-invasivo per poterle raggiungere ed eliminare".

22/07/2021

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